Dalla Regione 32 milioni per la non-autosufficienza a Piacenza nel 2011

“Alla provincia di Piacenza sono stati assegnati per il 2011 quasi 32 milioni di euro dal Fondo regionale per la non autosufficienza, risorse fondamentali per garantire l’assistenza ad anziani e disabili”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico di Piacenza Marco Carini, che questa mattina ha partecipato in qualità di capogruppo alla Commissione Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna dedicata all’analisi della delibera di Giunta per il Fondo regionale per la non autosufficienza per l’anno in corso.

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“Si tratta di contributi fondamentali – sottolinea – per assicurare una vita in piena dignità a persone in condizione di fragilità, per questo è stato un atto irresponsabile l’azzeramento del fondo nazionale da parte del Governo Berlusconi”. “Nonostante le difficoltà di bilancio, la Regione Emilia-Romagna è l’unica in Italia a sostenere in maniera così ingente chi non è in grado di occuparsi della propria salute personalmente, in prevalenza anziani e disabili, assegnando per il 2011 a Piacenza esattamente 31.911.022 euro”.

“Per comprendere fino in fondo l’importanza per Piacenza e provincia – afferma – di questo contributo regionale, basta capire a chi è stato indirizzato nello scorso anno: 21 milioni agli anziani, per residenzialità, domiciliarità e presa in carico; più di 8 milioni per i disabili (sempre domiciliarità, residenzialità e presa a carico), altri 4 milioni per il loro adattamento domestico e i programmi di sostegno delle reti sociali. Non stiamo parlando di pochi casi, ma a Piacenza e provincia le persone coinvolte sono 6.752, di cui 4.794 anziani in prevalenza per l’assistenza domiciliare o beneficiari di assegni di cura e 1.957 disabili in prevalenza in centri residenziali e socio-abilitativi”.

“Questi numeri testimoniano – conclude Carini – come il tema della cura delle fragilità umane, nonostante la crisi e i tagli di bilancio, sia sempre ritenuto dalla nostra Regione un pilastro di una società più giusta e inclusiva”.