Cacciatore lancia la campagna: \”Guida più politica per Piacenza\”

Il candidato è seduto a gambe incrociate sul palco, sopra un cuscino, al fianco dei numerosi giovani presenti in un teatro Trieste 34 gremito. Ascolta assorto chi ha deciso di sostenerlo in questa campagna elettorale delle primarie. «La città ha bisogno di gente completa», è il monito di Mario Angelillo, che volge lo sguardo proprio al vicesindaco Francesco Cacciatore invitandolo anche a prestare attenzione al mondo giovanile. Qualche minuto dopo è il capogruppo in Comune Pierangelo Romersi a intervenire, non rinunciando a una innocente stoccata nei confronti dei “fratelli” 

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democratici che sostengono Paolo Dosi. «Noi non abbiamo bisogno di caricare la molla – ha detto alludendo allo slogan scelto da Dosi – siamo sicuri che il prossimo sindaco sarà Francesco Cacciatore».

Angelillo e Romersi. Volti che una volta  andavano iscritti alla voce fedlissimi di Reggi, ma che oggi hanno fatto un’altra scelta confermando una volta di più che la geografia del Pd piacentino è cambiata e che la partita delle primarie è apertissima, almeno in casa democratica.

L’avvio della campagna elettorale di Cacciatore, uno dei due portacolori del Pd alle primarie del centrosinistra, si è svolta sulla falsa riga di quella condotta nove giorni fa dal “rivale” Dosi: 

un piccolo teatro (il Trieste 34), i sostenitori che a turno sul palco spiegano le ragioni della loro scelta (Giorgia Rossi, Christian Fiazza, Giulia Piroli, Manuel Rossi, Mario Angelillo, Giorgia Veneziani e Pierangelo Romersi), i curiosi di area centrosinistra (tra cui il candidato Gianni D’Amo e una folta delegazione dell’Idv) e la chiusura affidata al candidato. Un candidato, Cacciatore, apparso anche visibilmente emozionato, ma che cavallerescamente non ha esitato a riconoscere l’apporto di Reggi in questi anni, nonostante quest’ultimo oggi sostenga Dosi: «Roberto è un grande sindaco che ha saputo interpretare magnificamente il tempo che ha attraversato. Tuttavia, il tempo che abbiamo davanti ha caratteristiche diverse, tra crisi degli enti locali e crisi economica. Tutto questo fa sorgere necessità di aumentare il tasso di politica all’interno dell’amministrazione e all’interno della coalizione di centrosinistra, e per tasso di politica intendo la capacità di sapersi relazionare con le persone, con le forze politiche, con le associazioni di categoria, con il mondo dell’associazionismo e con tutti i cittadini».

Caro a Cacciatore il concetto di squadra: «I momenti difficili si affrontano non tanto affermando l’io, ma il noi: saper fare squadra – ha sottolineato il candidato alle primarie – è un valore. Saper coniugare continuità e innovazione è la sfida». «Piacenza è la Primogenita – ha proseguito – e vorrei che fosse sempre la primogenita, nella qualità della vita, nell’ambiente, nella qualità amministrativa, senza dimenticare l’obiettivo di coesione sociale». 

Cacciatore ha dunque sottolineato come al centro dei temi politici del suo progetto ci sono i giovani. «Dobbiamo contrastare anni di politiche dissennate del governo Berlusconi nei confronti dei giovani, che rappresentano innovazione e stimolo per la crescita della città, una città in cui i giovani possano crescere e studiare, utilizzare i Poli universitari e alla fine del percorso di studi possano trovare in questa città il loro futuro, e non andare così ad ingrossare le file dei pendolari».

«Il 2012 sarà un anno molto importante per una serie di motivi» ha concluso Cacciatire aggiungendo che «serve un cambio di fase dopo dieci anni di buona amministrazione della città, in cui Piacenza è cambiata diventando più aperta, dinamica e reattiva e agganciando il treno della crescita uscendo. Il progetto dei dieci anni ha il segno più grazie alla collaborazione di tutti».