Nelle prossime settimane sarà siglato dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Inail un accordo per utilizzare i sistemi elettronici di rilevazione delle presenze (Repac) nei cantieri edili per migliorare i livelli di sicurezza. L’intesa è stata annunciata oggi a Bologna nel corso della presentazione del Rapporto regionale annuale dell’Inail sugli infortuni sul lavoro.
L’accordo si inserisce tra gli obiettivi della Regione per prevenire il diffuso fenomeno dell’impiego di manodopera irregolare nei cantieri edili. Con l’attuazione della Legge regionale n. 2/09 sulla ‘Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile’, con il bando Plus Security è stato quindi declinato la responsabilità sociale con l’applicazione di livelli ulteriori di sicurezza tra cui anche con l’utilizzo di innovativi sistemi elettronici. Repac – già sperimentato anche in diversi cantieri del territorio regionale compreso quello della variante di valico – rappresenta non solo un semplice ed efficace sistema di controllo degli accessi ma è soprattutto un sistema informativo aggiornato in tempo reale a disposizione degli organismi di vigilanza, della committenza e dell’impresa appaltatrice sulle attività che si svolgono nel cantiere stesso.
In quest’ottica si inquadra l’iniziativa promossa e finanziata da Inail Emilia-Romagna, Regione e Formedil che mira all’elaborazione di buone prassi nei cantieri edili, che orientino anche le scuole edili nella formazione dei lavoratori in tale critico settore, tramite il coinvolgimento diretto di tutti coloro che operano nei cantieri.
Il Rapporto. Dal Rapporto emerge che in Emilia-Romagna nel 2010 calano dell’ 1,5% gli infortuni sul lavoro nel 2010, passando da 107.647 a 105.993 casi: una flessione lievemente inferiore alla media nazionale (-1,9%), ma in linea con quella del Nord-Est (-1,6%). In calo anche gli infortuni mortali, scesi da 92 a 87( – 5,4%).
Occupazione. Il mercato del lavoro dell’Emilia-Romagna si è chiuso nel 2010 con un bilancio negativo dovuto agli effetti che la crisi, iniziata nel 2008, ha mostrato soprattutto nel corso dell’ultimo biennio. I dati Istat hanno stimato che nel 2010 gli occupati in regione sono risultati pari a 1.936 migliaia di unità, vale a dire -1% rispetto all’anno precedente (1.956).
Infortuni denunciati. Gli infortuni denunciati in Emilia-Romagna nel 2010 sono stati 105.993 con un calo dell’ 1,5%, in linea con il calo dell’1% dell’occupazione. Si è registrato un lieve calo in tutte le gestioni: in Agricoltura (-0,5%), nell’Industria e Servizi (- 1,6%) e (- 0,8%) nella Gestione Conto Stato in cui rientrano gli infortuni dei Dipendenti statali. In termini assoluti è il settore delle Costruzioni quello che riporta il maggior numero di infortuni per il 2010 con 8.720 casi denunciati, seguito da Trasporti 7.715, Attività immobiliari e servizi alle imprese 6.461 e Industria dei metalli 4.944.
I casi mortali. Si registra il calo del numero dei morti sul lavoro in Emilia-Romagna (87 nel 2010 rispetto ai 92 del 2009), con un decremento del 5,4%. Sul totale di 87 casi, gli incidenti mortali avvenuti su strada in occasione di lavoro sono stati 31, mentre quelli “in itinere” (tragitto casa lavoro e lavoro casa), sono stati 29. Rispetto al 2009 sono aumentati gli infortuni mortali stradali (da 30 a 31), e in misura più rilevante anche quelli in itinere (da 22 a 29). A livello locale il calo delle morti bianche del 2010 rispetto al 2009 si è registrato nelle province di Modena (-9), Ravenna (-6),Piacenza e Rimini (per entrambe -2).
In controtendenza le province di Bologna (+9), Ferrara (+3), Reggio Emilia (+1), Forlì Cesena (+1). A Parma, con 9 infortuni mortali, il dato risulta invariato rispetto al 2009. Nel settore Costruzioni si registrano 18 infortuni mortali nel 2010. Il dato risulta invariato rispetto all’anno precedente.
Malattie professionali. Anche nel 2010 in Emilia-Romagna, per effetto delle attività di promozione dell’emersione del fenomeno, le malattie professionali hanno registrato un incremento costante in controtendenza con il trend degli infortuni. Il numero complessivo di denunce è stato di 6.415 con un aumento del 30,3% (nel 2009 erano state 4.924). Le mp in Emilia Romagna rappresentano il 15,1% di quelle denunciate a livello nazionale. Le malattie professionali più frequenti sono le tendiniti (2.054) e le affezioni dischi intervertebrali (1.175).
Infortuni e lavoratori stranieri (extracomunitari e comunitari). Nel 2010 la presenza dei lavoratori stranieri sul mercato del lavoro ha registrato per la prima volta dal 2006, e in controtendenza, un calo pari a -1,1% rispetto al 2009. A livello nazionale il calo è stato del 0,6%. Nel 2010 gli infortuni sul lavoro denunciati in complesso sono stati 22.918 (contro i 22.580 del 2009: + 1,5%). La provincia con l’incremento maggiore di infortuni denunciati, risulta essere Ferrara (da 699 del 2009 a 775 del 2010, con un aumento del 10,9%).In relazione al paese di nascita dei lavoratori stranieri, le Nazioni ai primi posti nella graduatoria in regione degli infortuni denunciati sono: Marocco (4.385), Romania (2.617), Albania (2.386) e Tunisia (1.463).
Infortuni nel settore Costruzioni. Continua la tendenza in diminuzione degli infortuni denunciati in regione nel settore delle Costruzioni: 8.720 nel 2010, rispetto ai 9.897 del 2009 (-11,9%). La serie storica dal 2006 ci mostra che tale diminuzione è sempre stata una costante, con percentuale maggiore nel 2009 (-12,9%, pari al dato nazionale). Per il 2010, il calo si registra indiscriminatamente su tutte le provincie. Degli 8.720 infortuni del 2010, 7.426 sono avvenuti in ambiente di lavoro ordinario, 706 sono imputabili alla circolazione stradale e 588 in itinere. Gli infortuni mortali sono stati 18 nel 2010 (contro i 19 del 2009). Essi sono così ripartiti:9 in ambiente ordinario,7 da circolazione stradale e 2 in itinere. Dei 18 casi mortali, 8 sono accaduti in provincia di Bologna, che si colloca al primo posto in graduatoria, seguita da Forlì-Cesena e Parma (3), Modena (2), Ferrara e Reggio Emilia (1). Analizzando l’ultimo quinquennio, il 31,5% degli infortuni nelle costruzioni sono dovuti a “Perdita di controllo di una macchina, mezzo di trasporto o attrezzatura in movimento”, seguito dalle “Cadute di persona” (24,5%, di cui “Cadute dall’alto” sono il 6,7% del totale).