Il derby nel Pd piacentino sarà tra Dosi e Cacciatore

Era scritto. Il derby nel Partito Democratico sarà tra il vicesindaco Francesco Cacciatore e il collega di giunta Paolo Dosi. Dopo il fallimento del lavoro di sintesi dei 13 saggi e soprattutto dopo che sabato era stato Cacciatore a rompere gli indugi e a uscire allo scoperto raccogliendo l’appoggio di Pierangelo Romersi, ieri sera nel corso dell’assemblea provinciale è stato l’assessore alla Cultura, espressione dell’area che fa capo al sindaco Roberto Reggi, a dare la propria disponibilità a entrare nell’arena delle primarie. «Entrambi per esperienza, competenza e rappresentatività – si legge in una nota diramata dal partito in tarda serata – sono in grado di affrontare al meglio una campagna elettorale difficile ed impegnativa. Una volta ottemperato alle previsioni statutarie, saranno sostenuti dal Partito Democratico alle primarie di coalizione». Ma l’atto finale di un film, il cui finale era intuibile da settimane, prevedeva anche il passo indietro dell’ultimo “incomodo” ancora in lizza: quello di Giovanna Calciati che si è sfilata leggendo una lettera all’assemblea riunita (era presente anche il segretario regionale Stefano Bonaccini). Due candidature, dunque. E preoccupazione ovvia che va per forza di cose all’unità del Pd stesso. Tanto che la direzione chiede ora comportamenti leali. «La Direzione Provinciale, espresso apprezzamento per le altre personalità segnalate che hanno responsabilmente favorito il necessario processo di sintesi – prosegue la nota – impegna i candidati stessi, l’intero gruppo dirigente, gli iscritti ed i sostenitori del Pd piacentino ad avviare la nuova fase che porterà alle elezioni primarie, praticando comportamenti (in particolare per quanto riguarda le cariche elettive del nostro partito) caratterizzati da leale rispetto delle regole previste e garantendo l’accettazione senza riserve dell’esito del voto che dovrà tradursi, subito dopo, in una campagna elettorale sostenuta con convinzione ed unitariamente. La Direzione Provinciale richiede inoltre che il Partito, ora anche con il diretto coinvolgimento dei candidati, prosegua nel fondamentale lavoro di definizione della cornice programmatica che dovrà caratterizzare l’identità e la coesione della coalizione».

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