“Si tratta di una resa culturale”. La denuncia è stata fatta dalla Lega Nord piacentina, in modo compatto, quest’oggi durante una dettagliata conferenza stampa. Sotto la lente d’ingrandimento è tornato il centro religioso, che non è ancora possibile essere classificato come “Moschea”, che si trova in via Caorsana. Secondo il Carroccio, infatti, la destinazione d’uso del capannone, utilizzato per la preghiera, non sarebbe conforme ad ospitare centinaia di fedeli, ma potrebbe essere utilizzato solo come magazzino. Per questo il gruppo della Lega Nord ha presentato un esposto al sindaco, al Prefetto e ai vigili del fuoco di Piacenza. Questioni di sicurezza, ma anche una “resa culturale”, come ha spiegato l’onorevole Massimo Polledri: “Non è stata fatta rispettare la diffida del 2009, emessa dal Comune, da parte del dirigente Crippa, in cui si vieta l’utilizzo dello stabile come luogo di culto. Inoltre non vengono rispettate le norme di sicurezza, e nonostante questo vi si raccolgono molte persone, qualche mese fa c’è stato addirittura un infortunio sul lavoro. E’ evidente che vi sia una resa culturale, perché questo è un centro culturale islamico, politicamente corretto e per loro non valgono le leggi italiane”.