In merito alle modalità di gestione dei cervidi nella provincia di Piacenza, l’amministrazione intende fornire chiarimenti pubblici sul proprio operato, anche per dare riscontro ai tanti cittadini che manifestano interesse alla questione e che possono avere l’impressione di operazioni condotte in modo poco trasparente o addirittura indulgente verso il mondo venatorio. Nei fatti l’operato della Provincia è sempre stato orientato alla massima trasparenza ed al rispetto della legalità e dei presupporti tecnico-scientifici che costituiscono i fondamenti della gestione faunistico-venatoria e che sono stati recepiti dal corpus normativo e dagli strumenti programmatici.
A questo scopo ci si è voluti dotare, in primis, del “protocollo LATEMAR” che è uno strumento aggiuntivo (ai protocolli regionale e di ISPRA) che consente agli Ambiti Territoriali di Caccia di operare in modo più chiaro e consapevole. Il rispetto della data di consegna dei piani di prelievo (che non sempre può essere salvaguardato perché dipende anche dagli andamenti climatici) è a tutela del rispetto dei tempi previsti dalla Regione per effettuare gli stessi prelievi. Il ritardo verificatosi ha infatti avuto, come principale conseguenza, quella di ridurre il periodo di caccia di un mese. Relativamente poi all’attendibilità dei censimenti, ci si è basati sulle dichiarazioni degli esperti coinvolti nelle operazioni (figure qualificate a livello regionale), i quali, nuovamente interpellati, confermano come gli inevitabili piccoli inconvenienti successi, possano aver comportato una sottostima delle popolazioni animali presenti sul nostro territorio e non il contrario.
“La Provincia – dichiara l’assessore Filippo Pozzi – ha finalmente scelto di svolgere in pieno il suo ruolo di legge sulla gestione faunistica riguardo ai cervidi; oggi, in tutto il mondo, la fauna selvatica è gestita sia con le misure di prevenzione che con quelle di contenimento dei capi. Leggo, purtroppo, ancora di proposte che, seppur legittime, (come quella dello spostamento degli animali), risultano impercorribili e dannose per le stesse specie che mirano a salvaguardare. Abbiamo svolto al meglio le operazioni di censimento che, ricordo, per la massima trasparenza sono aperte anche alle associazioni ambientaliste, nei confronti delle quali il dialogo rimane aperto tutte le volte che le proposte sul tavolo tendono a migliorare questa gestione e non a demolirla”.
Anche il parere di ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) non ha eccepito sulla correttezza delle operazioni e sulla legittimità dell’avvio del prelievo. Il contesto in cui si opera in ambito regionale è inoltre quello di mantenere maggiormente sotto controllo le popolazioni dei nostri ungulati, soprattutto in rapporto alle tematiche dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali. Giova ricordare infatti il recente accordo che l’Emilia Romagna ha stipulato con ISPRA per prevedere modalità di caccia ai cervidi e ai cinghiali anche in pianura, dove queste specie sono sempre più spesso presenti. Il mancato recepimento dei termini dell’accordo metterà in capo alle Province ed agli ATC delle responsabilità dirette rispetto i danni a persone o cose cagionati da questi animali. L’impegno dell’amministrazione non si esaurisce, comunque, con il controllo della corretta realizzazione degli adempimenti formali: l’assessore Pozzi annuncia infatti che continuano le iniziative tese ad accompagnare la crescita culturale del mondo venatorio, anche avvalendosi della Scuola Forestale Latemar. Uno dei docenti sarà infatti presente a Piacenza il 15 settembre prossimo per tenere una giornata seminariale dal titolo “Dopo il colpo: etica venatoria dalla scelta del capo prima del prelievo, al recupero dell’animale, con approfondimenti relativi alle diverse forme di prelievo”. Rimangono poi gli impegni per avviare i corsi di formazione per abilitare nuove figure al censimento ed alla gestione di queste specie e la massima attenzione dell’amministrazione e del Settore per vigilare affinché tutto proceda correttamente, senza indulgenze.