Pollastri, Pdl: sostegno dalla Regione alla stazione sul Penice

“L’unica stazione sciistica dell’Appennino Piacentino, quella che si trova sul Monte Penice, la Regione non può non essere attenta al suo sviluppo”, lo dice Andrea Pollastri (PdL) presentando un’interrogazione a fine estate, all’approssimarsi dell’apertura della stagione sciistica che, per il centro sito in Comune di Bobbio, potrebbe essere compromessa.

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Gli impianti sono ad oggi costituiti da uno skilift di 320 m ed una manovia di 60 m ed hanno una grande attrattiva non solo per i piacentini appassionati di sci, ma anche per chi proviene dalle Province limitrofe.

Negli ultimi anni sono state attivate una pista da snowboard, un percorso notturno e la scuola di sci: secondo uno studio predisposto dalla Provincia di Piacenza risulta che l’utenza è composta da famiglie, residenti e turisti giornalieri nel week end, da sci club e sciatori locali nelle aperture notturne e dagli studenti degli istituti piacentini durante la settimana (oltre 1500 nella sola stagione 2010-2011).

Dopo alcuni decenni di attività è, però, necessario un importante intervento strutturale per adeguare l’impianto ai nuovi standard, in particolare attraverso il rifacimento della sciovia, poiché dopo due anni non verranno concesse ulteriori proroghe e se non saranno realizzati gli interventi richiesti l’impianto non potrà riaprire la prossima stagione. Inoltre è necessario acquistare un nuovo battipista poiché quelli esistenti hanno venticinque anni di vita.

Se si volesse, poi, dare nuovo slancio occorrerebbe realizzare una seggiovia Passo Penice – Casamatti, uno skilift di raccordo ed una pista di rientro dotata di innevamento artificiale.

“La piena attività della stazione sciistica, favorita anche dall’impianto di innevamento artificiale, – commenta l’azzurro –  costituisce un’opportunità di sviluppo per le attività turistiche e commerciali che si trovano sul Passo Penice, in Comune di Bobbio e nei Comuni vicini interessati dal passaggio.

Il costo degli intervento è certamente elevato, a fronte degli scarsi introiti dovuti al numero limitato di impianti di risalita, all’incertezza della stagione, che non sempre consente di garantisce innevamento sufficiente per quattro mesi di attività, ed ai costi vivi di funzionamento (luce elettrica, innevamento artificiale, personale): chiedo pertanto alla Regione di intervenire economicamente quantificando l’ammontare del contributo concedibile.”

“Invito inoltre – chiosa – la Giunta ad attivarsi favorendo la nascita di un tavolo locale coinvolgendo Provincia, Comune di Bobbio, Istituzioni locali e mondo economico al fine di reperire le risorse necessarie.”