Introdurre nel codice penale il reato di ”omicidio stradale” per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. E’ la proposta lanciata dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e dal Guardasigilli Francesco Nitto Palma. Il provvedimento, che dovrebbe approdare in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri, ha preso spunto dall’incidente avvenuto sabato scorso sull’autostrada A26, in Liguria, dove un albanese, guidando contromano sotto l’effetto di alcool, ha causato la morte di quattro giovani francesi. Ma anche Piacenza, seconda in Regione per incidenti stradali è zona dove l’opinione pubblica sarebbe toccata dal provvedimento. In merito l’onorevole Tommaso Foti del Pdl si è dichiarato favorevole, anche perché tra i firmatari del primo disegno di legge.
Al centro del nuovo reato vi sarebbe la distinzione dell’omicidio stradale da quello colposo, in particolare quando il conducente si mette alla guida sotto effetto di alcool o stupefacenti’. Non sarebbe contraria l’onorevole del Pd Paola De Micheli. Anche se dovrebbe andare di pari passo con la sensibilizzazione culturale in materia.
REZIONI A LIVELLO NAZIONALE – E’ insorto il Pd, attraverso le parole del capogruppo in commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti.
”E’ grave che due tra i piu’ importanti ministri del governo, Giustizia e Interni, uniscano le loro forze per dare fiato alla propaganda – afferma in una nota -. Maroni e Nitto Palma, infatti, hanno annunciano l’intenzione di introdurre il reato di omicidio stradale seguendo il solito schema: ogni volta che gravi fatti di cronaca colpiscono giustamente l’opinione pubblica, il governo annuncia che ci saranno nuove figure di reato che facilitano il ricorso alla carcerazione preventiva. In realta’, i ministri Maroni e Nitto Palma non possono non sapere che il giudice puo’ gia’ ricorrere alle norme del codice, come quelle sul dolo eventuale o l’omicidio preterintenzionale, per punire adeguatamente l’omicidio stradale non colposo”.
Severo anche il giudizio del capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Giustizia al Senato, Luigi Li Gotti: ”E’ solo una pelosa propaganda per pochi spiccioli”, evidenzia, spiegando che ”i ministri Maroni e Palma annunciano l’introduzione del reato di omicidio stradale. Ma il reato gia’ esiste: art.589 terzo comma del codice penale.
Pena da 3 a 10 anni per chi guida drogato o ubbriaco. Pena elevata a 15 anni nei casi piu’ gravi. Pena ulteriormente piu’ grave se si contesta, come sarebbe giusto, la colpa con previsione”.
Il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace, ha invece accolto positivamente la proposta dei ministri: ”Buttateli in galera, che non meritano di restare liberi. E’ la fine che attende i pirati della strada, se finalmente andra’ in porto la legge sull’omicidio stradale, che da ieri si e’ rimessa – e’ il caso di dirlo – finalmente nella carreggiata giusta”. Anche Adriana Poli Bortone, presidente nazionale di Io Sud, plaude alla proposta, spiegando di condividere ”pienamente lo spirito del provvedimento e ce la sentiamo di sostenere un disegno di legge in questo senso”.
Si tratta, secondo la senatrice, di un ”richiamo alla responsabilità, e di una norma che va nella direzione di una maggiore giustizia su una questione tremendamente attuale”.