Allarme acqua nel Trebbia e Andrea Pollastri (PdL) con un’interrogazione sollecita la Regione “Affinchè si prenda a cuore il destino delle aziende agricole della bassa Valtrebbia che hanno bisogno di irrigare.”
“In questa zona, infatti,- spiega l’azzurro – vi sono molte colture industriali, soprattutto ortofrutticole, come il pomodoro, che necessitano molta acqua: l’agricoltura già soffre una forte crisi a causa del calo dei prezzi, è necessario fare di tutto in modo che i nostri produttori possano lavorare al meglio.”
“La Legge 183 del 1989 – scrive nell’interrogazione Pollastri – prevede che i prelievi di acqua per l’irrigazione agricola non precludano un Deflusso Minimo Vitale (DMV) che permetta la conservazione della flora e della fauna acquatiche a valle delle derivazioni stesse. Tale concetto viene ribadito anche da altri atti normativi (D. Lgs. n. 275/1993, L. n. 36/94, D. Lgs. n. 152/99, D.M. 28 luglio 2004), in particolare dal Decreto Legislativo 152 del 2006, che recepisce la Direttiva Europea sulle acque.”
“Anche le norme della nostra Regione – prosegue – si inseriscono in questa filosofia: l’Art. 30 della Legge Regionale 41 del 2001 prevede che “L’esercizio del prelievo può essere temporaneamente limitato o sospeso per speciali motivi di pubblico interesse” tra cui “In caso di grave depauperamento della risorsa idrica, per garantire il minimo deflusso vitale e la tutela dell’ecosistema fluviale”.”
“Sulla base di questa norma – si legge ancora – è stata interrotta la possibilità prelevare acqua per irrigare dal fiume Trebbia a valle della derivazione di Ca’ Buschi.”
“Tale scelta – fa sapere il Consigliere Regionale – comporta un grave disagio per le aziende agricole della bassa Valtrebbia: poiché, secondo la legge, spetta alle Regioni definire l’entità del Deflusso Minimo Vitale e le eventuali deroghe, chiedo di modificare lo standard attualmente in uso in Emilia-Romagna, almeno per i periodi estivi, e di valutare l’opportunità di concedere una deroga che consenta di dare l’acqua ai campi della bassa Valtrebbia.”
“La scarsità dell’acqua nel fiume Trebbia – dice ancora -, per altro sempre esistita a causa del carattere torrentizio del corso d’acqua, che, da sempre, in estate è asciutto, è accentuata dall’esistenza della Diga di Brugneto, che si trova in Liguria, da cui dipendono i flussi del territorio piacentino. Il contenzioso tra le Provincie di Piacenza e Genova in merito all’apertura o meno della diga è in corso da anni, soprattutto da quando i cambiamenti climatici han fatto si che questo bene sia sempre più prezioso: invito la nostra Regione ad aprire delle trattative con la Liguria per dare una risoluzione definitiva a questo problema.”