Liste d\’attesa: Pollastri \”deludenti i risultati sin qui ottenuti\”

 “Un atto di cui c’era bisogno perché risponde ad una delle fondamentali preoccupazioni dei cittadini emiliano-romagnoli”, così Andrea Pollastri intervenendo in Commissione Politiche per la Salute in merito al Piano di governo delle liste di attesa per il triennio 2010-2012, approvato dalla Giunta Regionale.

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“Esso, però, non costituisce la soluzione del problema”, ha puntualizzato l’esponente del PdL che ha ricordato come “Da tanti anni la Regione approvi piani per ridurre le liste di attesa e i risultati stentano a vedersi se, come ha detto l’Assessore, solo tre delle undici ASL emiliano-romagnole hanno tempi che si avvicinano agli standard previsti dal protocollo nazionale del Ministero della Sanità.”

“Di strada – insomma – ne rimane ancora molta da fare, l’auspicio è che non si sottovaluti il problema: già il fatto che il Piano è stato approvato con un anno e mezzo di ritardo è indicativo dello scarso impegno su questo fronte.”

“Non basta – ha proseguito – che la Regione investa ingenti risorse, in questo caso 10 milioni di euro, è anche necessario verificare quali sono i risultati raggiunti, le ragioni perché ancora oggi vi sono eccessivi tempi d’attesa, se siano state o meno premiate le ASL virtuose e se, viceversa, siano state penalizzate quelle non virtuose e i loro dirigenti.”

“Importante – ha sostenuto ancora il Consigliere – è anche il miglioramento dei sistemi informatici che consentono, tramite SOLE, prenotazioni più rapide, ed una maggior chiarezza del sito www.tdaer.it che riporta i dati sui tempi d’attesa e che potrebbe essere un utile strumento per la prenotazione on-line da parte del singolo utente. Tutto ciò, però, senza dimenticare le milioni di persone, soprattutto gli anziani, che non sanno o non possono usare il mezzo informatico e che hanno ugualmente diritto ad un rapido accesso a cure ed esami.”

“Ridurre le attese – ha chiosato –, soprattutto per le patologie più gravi e urgenti, come quelle oncologiche e cardiovascolari, è di primaria importanza per favorire il benessere della popolazione emiliano-romagnola, per questo bisogna prendere esempio dalle alte Regioni favorendo l’integrazione tra strutture pubbliche e private per aumentare i posti disponibili. All’interesse sociale ne consegue anche uno economico: alcune Province, come Piacenza, fanno massiccio ricorso alla mobilità extraregionale verso al Lombardia dove i servizi sono più rapidi ed efficienti e tutto questo ha un costo importante per il nostro Sistema Sanitario: più vantaggioso sarebbe, invece, aumentare l’efficienza interna.”