AGGIORNAMENTO, INTERROGATORIO DI SOMMESE – Altri interrogatori oggi, che però, a differenza dei precedenti, per ora non sembrano tirare in ballo il Piacenza calcio, che comunque è sempre in attesa della deposizione del difensore Carlo Gervasoni. “C’è la volontà di collaborare e laddove c’era da ammettere lo ha fatto così come quando c’era da negare ha negato”. E’ quanto ha affermato l’avvocato Enrico Calabrese in una pausa dell’interrogatorio di garanzia al suo assistito Vincenzo Sommese, il capitano dell’Ascoli arrestato il 1 giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse. “Sommese ha dato le sue spiegazioni esclusivamente in merito ai fatti contestati nei capi di imputazione in un clima di grande serenità e quello che emerge è che il suo non sia un ruolo di primissimo piano” ha proseguito Calabrese, sottolineando che il suo assistito “si è detto molto dispiaciuto per la società Ascoli che era all’oscuro di tutto”, e ricordando che “comunque lui era fuori rosa dal gennaio scorso”. In merito al debito di 67mila euro con il medico odontoiatra Mario Pirani citato nell’ordinanza, Calabrese ha dichiarato che “Sommese ha chiarito che si tratta di un debito di natura strettamente personale” e dunque che non avrebbe nulla a che vedere con il denaro relativo al giro di scommesse.
INTERROGATORIO DI MICOLUCCI – Si sente “tirato in mezzo”, invece Vittorio Micolucci, il giocatore dell’Ascoli arrestato nell’ambito dell’inchiesta cremonese sulle partite truccate, interrogato oggi pomeriggio dal gip di Cremona, Guido Salvini. Lo ha spiegato, prima dell’interrogatorio, il suo avvocato, Daniela Pigotti, secondo la quale Micolucci “ha sempre giocato per vincere”.
NOTIZIA ore 7.30 – Dopo il pareggio nella gara di andata dei play out, 0 a 0 con l’Albinoleffe il Piacenza comincia a pensare alla gara di ritorno a Bergamo, dove per salvarsi servirà vincere, a causa della peggior posizione in classifica rispetto ai bergamaschi. Intanto oggi riprendo gli interrogatori dei magistrati di Cremona che si occupano dell’inchiesta sull’ultimo scandalo del calcioscommesse. Dalle prime indagini, la squadra che rischia di più sembra essere l’Atalanta, con Doni accusato di essere coinvolto in tre partite incriminate: Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011, Atalanta-Piacenza del 19 marzo e Padova-Atalanta del 26 marzo.
Dopo aver ascoltato Marco Pirani, il medico odontoiatra ritenuto tra i promotori dell’organizzazione, Massimo Erodiani, titolare di un’agenzia di scommesse, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese oggi al Benevento, l’ex difensoredel Bari Antonio Bellavista, l’ex calciatore Gianfranco Parlato, il ds del Ravenna Giorgio Buffone, che ha ammesso di aver agito per il bene del club romagnolo, e Francesco Giannone, organizzatore e scommettitore sugli eventi sportivi, oggi saranno ascoltate le persone attualmente agli arresti domiciliari. Questo pomeriggio saranno interrogati gli ascolani Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci; mercoledì toccherebbe a Beppe Signori e venerdì dovrebbe comparire davanti agli inquirenti Marco Paoloni.
L’ex portiere della Cremonese, dal carcere ha cominciato a parlare. Dopo essersi rifiutato di rispondere alle domande dopo il suo arresto ieri ha cambiato idea e tramite il suo avvocato fa sapere che dirà tutto quanto è in grado di dire. Compreso l’incredibile episodio di aver versato del sonnifero nell’acqua dei suoi compagni di squadra della Cremonese per far perdere la partita.
E sul delicato argomento, ieri, sono stati i vertici del calcio a incontrarsi per impostare una strategia comune. Petrucci e Pagnozzi hanno incontrato il Presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. I tre hanno evidenziato la necessità di agire con tempestività.
L’intenzione della Federcalcio sembra essere quella di voler inasprire le pene non solo per chi scommette e per chi commette un illecito proprio per favorire il risultato della scommessa ma anche per chi sa, ma non parla. In realtà, ad oggi l’art. 6 del codice di giustizia sportiva vieta già ai tesserati di scommettere, ma il regolamento non prevede finora sanzioni. Un’ opzione è quella di introdurle ma sembra che si stia pensando di inserire nello stesso articolo anche un comma che preveda l’obbligo di denuncia in caso qualche tesserato venisse a conoscenza dell’illecito in questione. Inoltre, tra le opzioni che verranno discusse già nel consiglio federale di giovedì prossimo, e forse immediatamente approvate, anche quella di definire un apposito profilo di sanzioni esplicitamente per gli omertosi.