“Il pronunciamento della Consulta era prevedibile, ma la situazione va affrontata, ora, in sinergia con tutte le istituzioni del territorio: per questo ho chiesto al prefetto una convocazione urgente del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”: così il sindaco Roberto Reggi commenta la sentenza n.115 della Corte Costituzionale, con la quale è stato dichiarato incostituzionale l’articolo 54 – relativo ai poteri straordinari dei primi cittadini – del cosiddetto decreto Maroni, emanato nel 2008. E’ immediato, infatti, l’effetto della decisione dei giudici, che da oggi rende inapplicabili le ordinanze sindacali in materia di sicurezza in vigore anche a Piacenza, per il contrasto alla prostituzione, all’accattonaggio, al degrado degli immobili, all’imbrattamento causato da graffiti, al divieto di vendita degli alcolici, all’occupazione abusiva di immobili e al fenomeno del bivacco.
“Il provvedimento bocciato dalla Consulta – prosegue Reggi – presentava in sé elementi di criticità, consentendoci di agire anche al di là dei presupposti di contingibilità e urgenza. Già in fase di stesura del Decreto ministeriale, poi convertito nella legge 125, l’Anci aveva ribadito la necessità di un quadro normativo meglio strutturato, che non riducesse gli strumenti forniti ai sindaci a una serie di interventi parcellizzati, ma li inserisse in un quadro più ampio e organico. Per fronteggiare la crescente domanda di sicurezza da parte dei cittadini, non poteva essere sufficiente limitarsi a modificare alcuni articoli di diverse leggi esistenti: oggi, le sollecitazioni rivolte all’epoca dai Comuni al Ministro Maroni si rivelano più che mai attuali”.
“Certo – precisa Reggi – non possiamo negare che in alcune situazioni di degrado urbano le ordinanze abbiano dato, in quanto unico potere impositivo a disposizione dei sindaci, risposte efficaci e tempestive. Tuttavia era evidente, sin dall’entrata in vigore di questa norma, l’esigenza di una legge avente caratteristiche di stabilità, che definisse in primo luogo la materia della sicurezza urbana. A fronte del vuoto legislativo rilevato dalla Consulta, diviene ancor più importante approvare in tempi brevi (come sta già avvenendo in molte città e anche a Piacenza) i regolamenti di Polizia urbana, nei quali sono inseriti tutti i provvedimenti che in forma di ordinanza hanno perso efficacia. Solo così potremo continuare ad applicarli”.
Il sindaco richiama infine l’attenzione sulla necessità che il Parlamento prosegua, con maggiore convinzione e incisività, nell’iter di approvazione della nuova legge di riforma della Polizia locale, “il cui testo, peraltro ampiamente condiviso da maggioranza e opposizione dopo oltre quattro anni di confronto, giace da mesi in Commissione, in attesa della relazione del Ministero dell’Interno. Ciò a dispetto dei proclami e degli annunci che lo stesso Ministro Maroni non ha esitato a reiterare, in questi mesi, sulla questione. Non si può pensare – conclude Reggi – di affrontare le tematiche della sicurezza, che sempre di più impegnano i sindaci, senza un valido supporto giuridico e ancor più senza una disciplina normativa, attesa da anni, che fornisca alla Polizia Municipale tutti gli strumenti necessari per operare con piena efficacia”.