Si dichiara soddisfatto Andrea Pollastri, intervenuto in discussione generale in Assemblea Legislativa sulla nuova legge inerente la raccolta dei tartufi approvata oggi all’unanimità dall’Aula. Pollastri rivendica inoltre l’importante ruolo rivestito dal Pdl nella vicenda.
Ecco il COMUNICATO STAMPA:
“Dopo una prima bozza presentata dalla maggioranza che aveva generato diversi malumori – ha detto l’azzurro – si è provveduto a ritoccarla grazie anche alla presentazione di un buon numero di emendamenti costruttivi nella Commissione competente, di cui la maggioranza stessa ha riconosciuto il valore: essi miravano ad introdurre cinque importanti novità.
La prima riguarda le Associazioni dei raccoglitori di tartufi a cui dovrebbero poter essere assegnate parti dei boschi demaniali per realizzarvi delle tartufaie.
La seconda riguarda gli agricoltori che, all’interno dei boschi di loro proprietà, potranno realizzare delle coltivazioni di tartufo dando all’agricoltura di montagna una nuova possibilità di sviluppo e rilancio.
La terza toglie dal progetto di legge tutti gli aspetti ideologici di matrice ambientalista o di carattere burocratico che voglio introdurre inutili sovrastrutture come la Conferenza Regionale.
La quarta novità, non certo di minor importanza, riguarda le risorse provenienti dalla vendita dei tesserini che non verranno più date alla regione ma lasciate alle Provincie per ripristinare, tramite le Associazioni di raccoglitori, le tartufaie pubbliche. Inoltre la Regione darà alle Provincie risorse utili non solo al sostegno di eventi fieristici e commerciali, ma anche per interventi volti al ripristino ambientale, alla tutela ed alla salvaguardia delle tartufaie pubbliche e private (piantumazione di nuovi alberi, sostituzione degli esistenti, istallazione di piante tartufigene, acquisto di concimi e fitofarmaci), l’acquisto di attrezzature e macchinari, la formazione ed il sostegno all’Associazionismo.
Infine, sulla scorta di quanto già avviene in Lombardia, la Regione potrà rilasciare autorizzazioni gratuite per motivi scientifici, di studio e di ricerca della durata di un anno.”
“Tutte queste richieste sono state inserite”, ha proseguito con soddisfazione Pollastri che ha aggiunto: “Anche in merito all’altro tema di particolare importanza, il fatto cioè che il progetto di legge originario che modifica la Legge Regionale vigente citava nella relazione introduttiva come unica iniziativa promozionale degna di nota la fiera che si svolge nel Comune, da pochi mesi aggregato alla Provincia di Rimini, di Sant’Agata Feltria, suscitando l’indignazione di diverse altre realtà famose per la presenza di eventi legati al prezioso tubero: ad esempio, vi è stata la presa di posizione del Comune bolognese di Savigno che ha richiamato il presentatore della legge, un Consigliere romagnolo del PD, a considerare anche i colli bolognesi. Lo stesso, su mia segnalazione, per l’importante festa che si tiene a Pecorara. Il testo è stato modificando prevedendo che siano le Province a segnalare alla Regione gli eventi da inserire in un calendario regionale.”