“Nel ventennale della morte doveroso ricordare il grande tenore, figlio della terra piacentina” a dirlo è Andrea Pollastri che, con un’interrogazione, ha chiesto conto delle iniziative Regionali per ricordare Flaviano Labò.
Nato ad Agazzino di Borgonovo Val Tidone (PC) il 1 febbraio 1927, è stato uno dei più grandi tenori italiani del Dopoguerra. Dopo aver studiato presso il Liceo Musicale “Nicolini” di Piacenza, nel maggio del 1949 ottiene una borsa di studio per la Scuola di Perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano. Completa poi la sua preparazione a Mantova.
Il 15 dicembre 1954 debutta al Teatro Municipale di Piacenza con “Tosca”, e, dopo essersi fatto apprezzare in diversi teatri del nord Italia, riceve la consacrazione ufficiale il 25 settembre 1957 al Metropolitan di New York, cui seguono Royal Opera House di Londra, l’Opera Garnier di Parigi nel 1959 e la Scala nel 1960.
Nella sua carriera, conclusasi con il ritiro dalle scene nel 1989, ottenne vasti consensi di pubblico e critica: si esibì in tutti i maggiori teatri italiani e stranieri, collaborò con tutti i più importanti Direttori d’Orchestra ed al fianco dei più grandi artisti del suo periodo, con un repertorio vasto ed articolato, comprendente 31 Opere, di cui 15 verdiane.
Malgrado la grande fama in teatro, che gli ottenne anche numerosi apprezzamenti dai colleghi, tra cui Luciano Pavarotti, non ebbe gran riscontro sul grande pubblico a causa della limitata discografia, dovuta alla scarsa propensione alle registrazioni in studio, compensata, dopo la sua morte, dalla pubblicazione delle registrazioni fatte durante le rappresentazioni, che ne consacrarono l’immagine.
Labò morì tragicamente in un incidente d’auto vent’anni fa, il 13 febbraio 1991 a Melegnano.
“Questa ricorrenza – spiega il Consigliere Regionale – è l’occasione per valorizzare questa eminente figura della nostra Regione.
Chiedo pertanto se si intenda promuovere il ricordo e la conoscenza del grande tenore, in particolare sostenendo le tante iniziative di commemorazione che stanno prendendo corpo nel territorio piacentino, magari dando vita, di concerto con gli Enti Locali interessati, ad un cartellone di eventi musicali legati ai luoghi di vita del tenore.”
“Ritengo – chiosa l’azzurro – che la figura di Labò possa a pieno titolo far parte dell’iniziativa “Paesaggi d’autore” attraverso cui la Regione promuove il territorio attraverso gli illustri concittadini che vi vissero, valorizzando i luoghi dell’infanzia del tenore, quindi la Valtidone, e la città di Paicenza.”