Maggior rispetto alle prerogative dei consiglieri: la proposta è di Andrea Pollastri del PDL. Al momento il regolamento prevede che soltanto un consigliere per ogni gruppo politico possa intervenire. La modifica al Regolamento chiesta da Pollastri va nel senso di consentire a ciascun consigliere di presentare un’interrogazione a risposta immediata.
Segue comunicato stampa:
Ha presentato una nuova modifica al Regolamento di funzionamento dell’Assemblea Legislativa Andrea Pollastri (PdL) al fine di “Attribuire maggior rispetto alle prerogative dei Consiglieri”.
Nei mesi scorsi, infatti, aveva presentato un progetto di modifica per introdurre un tempo, all’inizio di ogni Seduta dell’Assemblea, in cui un rappresentante per ciascun Gruppo politico possa dare libere comunicazioni all’Aula, in modo da trattare questioni di stretta attualità.
Oggetto della proposta odierna, invece, sono le interrogazioni a risposta immediata, novità introdotta dal Regolamento approvato nel 2007, per offrire risposte rapide su temi di particolare urgenza o di attualità. Secondo l’articolo 114 sino a ventiquattro ore prima dell’inizio di ciascun Consiglio Regionale è possibile presentare un’interrogazione a cui verrà data risposta all’apertura del Consiglio stesso: non tutti i Consiglieri, però, possono presentarla ma solo uno per ogni Gruppo politico.
Dove vi sono gruppi molto numerosi capita così che si un Consigliere debba sacrificare in favore di un collega un argomento che, invece, meritava attenzione ed una risposta pronta da parte della Giunta.
“Ho quindi proposto – spiega Pollastri – di consentire che ciascun Consigliere possa presentare una interrogazione a risposta immediata.”
“Ci potrebbe esser il rischio – prosegue –, ed è la ragione per cui fu introdotto il limite di un’interrogazione immediata per Gruppo, che, se tutti i Consiglieri ne presentassero una, gli uffici amministrativi vengano ingolfati di quesiti urgenti, cui è necessario dare priorità, interrompendo l’attività ordinaria. Dopo alcuni anni dall’introduzione di questo istituto, però, si è notato che alcuni Consiglieri non vi han mai fatto ricorso, altri solo saltuariamente, cosicchè il numero medio si è via via standardizzato consolidandosi attorno alle quattro interrogazioni per seduta (superando però rare volte le cinque). Questa prassi mi fa supporre anche togliendo il vincolo ad oggi esistente non vi sarebbero conseguenze in termini di mole di lavoro cui sono sottoposti gli uffici o di prolungamento del “question time” riservato a questa tipologia di atti ispettivi.
In questo modo, credo, - chiosa l’azzurro – anche l’importante compito di segnalazione dei problemi che hanno i Consiglieri, soprattutto quelli di minoranza, in particolare di situazioni che necessitano soluzioni rapide, sarebbe rivalutato rispetto alle tradizionali interrogazioni i cui tempi di risposta sono piuttosto lunghi.
La gente non può aspettare i tempi della politica e della burocrazia, mentre queste ultime hanno il compito di essere solleciti verso i cittadini ed i loro bisogni.”