“Come mai così poche istanze provenienti da Piacenza?”, chiede lumi il Consigliere del PdL Andrea Pollastri con un’interrogazione alla Giunta Errani sul funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (CO.RE.COM.). Questo organo, struttura locale dell’Agenzia Nazionale per le Comunicazioni (AG.COM.), si occupa della conciliazione delle controversie telefoniche relative a interruzione, sospensione, ritardo nell’erogazione dei servizi, contestazione fatture, attivazione servizi o profili tariffari non richiesti, contestazione clausole contrattuali, connessione Internet, errori od omissioni in elenco, collegamenti a “numeri speciali” non voluti.
CO.RE.COM ha visto un notevole incremento delle proprie attività negli ultimi anni di pari passo con la crescita dell’uso delle telecomunicazioni e delle offerte che ne conseguono: nel 2004 sono pervenute 204 richieste (concluse 131), nel 2005 386 (concluse 175), nel 2006 1005 (concluse 1079), nel 2007 2107 (concluse 1462), nel 2008 2705 ( concluse 2297), infine nel 2009 3600 (concluse 3570). Nei primi sette mesi del 2010, poi, si sono avute circa 2100 richieste e ne sono state concluse 2084, con una restituzione ai cittadini di oltre 441 mila euro da parte delle compagnie telefoniche, contro i 30 mila euro dati dai cittadini agli operatori
Analizzando i dati per Provincia si può notare che il primato dei numeri di ricorsi spetta a Bologna (44%), seguita da Modena (12%), Parma e Ravenna (8%), Forlì-Cesena e Reggio Emilia (7%), Rimini e Ferrara (6%). Piacenza è fanalino di coda con solo il 2%.
“Ad oggi – fa notare l’azzurro – gran parte delle conciliazioni si svolge a Bologna negli uffici del CO.RE.COM. e questa può essere una delle cause del maggior utilizzo di questo organo da parte del Capoluogo.
Parte dell’attività si svolge anche a Cesena, in videoconferenza, a seguito di una convenzione con il Comune e presto questo servizio verrà attivato anche a Parma.”
“Vien da chiedersi – chiosa Polastri – se la lontananza di Piacenza dalla sede del CO.RE.COM. non abbia potuto scoraggiare i cittadini piacentini dall’utilizzo degli importanti servizi che offre. Forse, ed è l’invito che faccio alla Giunta Regionale, sarebbe il caso di dar maggior pubblicità al servizio anche a Piacenza e di valutare la possibilità attivare anche lì la videoconferenza, per agevolare possibili utenti locali attualmente penalizzati dalle distanze.”