Il 2011 sarà l’anno del tanto sospirato Piano strutturale comunale, l’erede, normativamente più complesso, del vecchio Piano regolatore. L’amministrazione comunale ne è fermamente convinta, soprattutto dopo aver compiuto quella che il vicesindaco Francesco Cacciatore (titolare della delega alle Trasformazioni urbanistiche) definisce «una scelta di campo»: cioé quella di avviare il percorso di adozione del Psc pur orfani del responso del ministero della Difesa sulla proposta di riorganizzazione delle aree militari, uno dei capisaldi dello strumento urbanistico in questione.
Si partirà dunque intorno alla metà di gennaio con i primi confronti in Consiglio comunale. E il ritardo dello start up, più volte lamentato dalle minoranze negli ultimi mesi, secondo il vicesindaco si deve ascrivere proprio alla volontà dell’esecutivo di attendere fino all’ultimo che dalle autorità militari giungesse una risposta ad oggi non ancora arrivata.
Ben si comprende che «affrontare la pianificazione urbanistica avendo un quadro chiaro delle scelte fatte sulle aree militari è un conto, non averlo è un altro» afferma Cacciatore. E così le aree militari «saranno trattate come un’unica grande area progetto che consente una elasticità di manovra per le operazioni future».