“Ai Comuni sia riconosciuto un ruolo da protagonisti nel sistema statistico nazionale: non devono essere più dei meri rilevatori dell’informazione, ma avere pari dignità con lo Stato e le Regioni, in linea con la legge di riordino del Sistan e con il federalismo applicato”. Così Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e vice presidente Anci, che ha partecipato oggi ad una tavola rotonda su ‘Un nuovo patto tra il sistema statistico e il Paese’, nell’ambito della X Conferenza nazionale di Statistica in corso a Roma.
Reggi si è augurato che il censimento della popolazione, che partirà nell’ottobre 2011, sia un’occasione per rivedere il ruolo dei Comuni, peraltro “gli enti più vicini ai cittadini ed in grado di conoscere meglio di tutti gli altri i dati che vengono rilevati per le statistiche”. “Il sistema risente ancora di una forte impostazione centralistica che l’associazione contrasta: il nostro obiettivo è di migliorare la qualità dei dati e la capacità dei Comuni di fornirli in modo corretto”, ha proseguito Reggi. In questo senso l’Anci è impegnata “a favorire l’accorpamento di più Comuni, in modo da avere un ambito ottimale di riferimento per i dati che ne garantiscano la correttezza scientifica”. Ma ha aggiunto Reggi: “Finché non si investirà sul territorio locale e le risorse per il sistema statistico rimarranno solo al centro, il rischio è che il dato proveniente dal territorio sia sempre meno qualitativo”.
Per arrivare ad un nuovo sistema statistico condiviso, i Comuni chiedono, quindi, una nuova distribuzione delle risorse. “Non ci possono lasciare pochi finanziamenti per un lavoro immane di reperimento dei dati, che è permanente e va oltre il prossimo censimento”, ha osservato il vice presidente. Insomma “fondi adeguati e certi per programmare gli interventi sia sulla formazione del personale che sulle attrezzature”. “Il mio Comune effettua 44 mila rilevazioni l’anno e lo fa con tre rilevatori per i quali ricevo soltanto 7 mila euro: mi chiedo che tipo di investimento posso fare sulla statistica”, ha ricordato il sindaco di Piacenza.
Nello stesso tempo l’Anci auspica una riorganizzazione della base informativa nazionale che, per la prima volta, dia pari dignità alla funzione territoriale, e che punti sull’interazione effettiva tra le banche dati esistenti. “La cosa più importante è creare le condizioni perché investire sulla statistica diventi conveniente”, ha affermato Reggi sottolineando che i Comuni chiedono di poter accedere in maniera più diretta alle informazioni da riutilizzare sul territorio. “Le rilevazioni a livello locale dovrebbero essere svolte non soltanto in occasione dei censimenti decennali, ma periodicamente, magari ogni cinque anni. Non a caso l’Unione europea contesta all’Italia di avere buone rivelazioni statistiche nazionali, mentre manca il dato territoriale, che è sempre quello meno investigato”, ha concluso il vice presidente Anci. (gp)