“Vogliamo che la revisione del decreto sicurezza, al momento allo studio del ministro Maroni, passi sul tavolo dell’Anci per un confronto serio”. E’ la richiesta del sindaco di Piacenza e vicepresidente Anci Roberto Reggi, che oggi ha preso parte al Consiglio nazionale straordinario dell’associazione, a Lamezia Terme. Il primo cittadino mette in guardia contro il rischio che “il ruolo dei sindaci si riduca ad essere quello di una sorta di dipendenza dai prefetti”. Da qui la richiesta che il nuovo decreto “sia sottoposto all’Anci e non passi per altri tavoli paralleli, che non danno dignità alla nostra funzione di rappresentanza di quasi 8000 sindaci d’Italia”.
L’incontro odierno è stato occasione per mettere a punto le richieste dei Comuni al Governo in materia di tutela della legalità, prevenzione e contrasto all’attività della criminalità organizzata. Tra le proposte in agenda, l’adozione di un’anagrafe pubblica volta a garantire la trasparenza e l’informazione ai cittadini in merito a incarichi, redditi, indennità e spese di funzione degli amministratori, nonché in materia di bilancio, attività politica, gare d’appalto e proprietà immobiliari del Comune. Inoltre, si segnala la mozione che impegna i Comuni a costituirsi parte civile nei processi contro i crimini di stampo mafioso commessi nel proprio territorio – destinando eventuali risarcimenti a fondi a sostegno delle vittime del racket e dell’usura, nonché alle realtà associative cui siano stati assegnati immobili confiscati alla mafia.
Tra i punti nodali il contrasto alla corruzione (anche facendo appello ai partiti politici per la scelta responsabile dei candidati), la promozione di iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e l’istituzione o il rafforzamento di nuclei di Polizia locale dediti, in via esclusiva, a perseguire lo sfruttamento illegale di manodopera nei cantieri.