COMUNICATO DI STEFANO CAVALLI
NUCLEARE, CAVALLI (LN) A FREDA (IDV): “LO RIPETO, SONO CONTRARIO AL RITORNO ALL’ATOMO A CAORSO”
IL CONSIGLIERE REGIONALE: “NESSUNA INTERROGAZIONE SULLE CENTRALI, MA SULLE SCORIE”. E ALLA DE MICHELI: “SI RIVOLGA ALLA COLLEGA DI PARTITO CALZA”
Egregio Direttore,
E’ sempre la stessa storia. Sia che tu intervenga in consiglio regionale, diffonda un comunicato, dica una parola c’è sempre chi gioca a fare il finto tonto. Così il popolo dell’Idv. I dipietristi ancora una volta capiscono quello che vogliono e mi attribuiscono un’interrogazione alla loro esponente nella giunta regionale, Sabrina Freda, sui siti del nuovo nucleare. Niente di tutto questo. In data 23 settembre ho presentato una interrogazione con la quale chiedevo di conoscere la posizione dell’esecutivo guidato da Errani sulle aree che, potenzialmente, potrebbero ospitare le scorie radioattive. Come si vede le nuove localizzazioni delle centrali non c’entrano niente.
Ennesima conferma: questi dell’Idv capiscono mela per pera. Tipico di chi, pensando di avere le risposte già in mano, non presta attenzione ai quesiti posti. Poco male, un’occasione in più per ribadire con la consueta chiarezza la mia posizione: non sono favorevole al nucleare a Caorso. Ho sottolineato decine di volte che il comune ha già dato e che si deve procedere sulla strada del decommissioning. La mia storia parla per me. In più occasioni in consiglio comunale ho alzato la mano per esprimere la mia contrarietà al nucleare locale. Mi si contesta la mancata votazione nella seduta di consiglio provinciale del 4 dicembre scorso (quella, per inciso, in cui venne discusso il testo della mozione sul nucleare). La mia assenza, mi spiace ribadirlo ogni volta, fu dettata da gravi motivi di salute di un mio familiare. Mi pare indelicato aggrapparsi a un caso isolato, più che giustificato, per montare la polemica.
Sul nucleare alla Lega Nord c’è chi la pensa diversamente? Vivaddio è consentita una certa pluralità di vedute. Essendo, il Carroccio, un movimento composto da menti pensanti, unite da un comune sentire e da valori condivisi, su temi come il ritorno all’atomo c’è chi si dice favorevole e chi contrario. E la cosa, udite udite, non desta scandalo alcuno, se non al popolo dei compagni, dei neocompagni, dei moralisti e dei neomoralisti, disposti a stracciarsi le vesti e a gridare continuamente al lupo al lupo.
A casa nostra il confronto pacifico tra opinioni diverse (anche tra gente iscritta alla stessa formazione politica) si chiama democrazia. E l’ha capito anche un’esponente del Pd, Patrizia Calza, persona che stimo sia a livello umano che politico. L’ex assessore provinciale dalle colonne dei giornali non esita a parlare di “travaglio” interno al suo partito e precisa che “l’unità non può significare rinuncia alla ricerca, affievolimento del dibattito o peggio ancora riduzione al silenzio…”. “L’unità vera – precisa Calza – è una conquista, sintesi delle diversità e valorizzazione dei contributi che ciascuno esprime”. Mi affido alle dichiarazioni della Calza per replicare a dovere all’onorevole Paola De Micheli. Molto meglio che sia un rappresentante del suo stesso partito a farlo, piuttosto che sprecare il fiato.
Stefano Cavalli (Consigliere Regionale Lega Nord)