“Il primo tentativo di aprire una moschea a Piacenza risale all’inizio dell’anno 2000, in vicolo Edilizia, e durò poche settimane perché l’Amministrazione Guidotti, della quale facevano parte i partiti che oggi costituiscono Il Popolo della Libertà, ne dispose la chiusura essendo la struttura priva delle necessarie autorizzazioni edilizie ed urbanistiche”.
“In merito, dunque, la posizione del Popolo della Libertà, è da sempre chiara e incontrovertibile – a Piacenza come in Italia – e avvalorata dai fatti. Il diritto di culto sancito dalla Costituzione trova, infatti, a nostro avviso un limite invalicabile nel rispetto della legge e, quindi, lo stesso può attuarsi solo nella legalità. Per evitare sul serio, non a parole o con proclami, che le moschee diventino luogo di formazione del terrorismo è indispensabile che non i Comuni, ma il Ministero dell’Interno attivi tutte quelle iniziative atte ad impedirlo”.
“Ben più del 30 per cento degli elettori vota PDL per le idee che propugna e per come le attua, al Governo come nelle amministrazioni periferiche, in maggioranza come in opposizione, al Nord come al Sud del Paese. Questa è la nostra forza e la stella polare che guida la nostra azione, al di là delle convenienze propagandistiche”.
“Per questo motivo, di fronte a una mozione che impegnava il sindaco a sospendere “ogni e qualsiasi autorizzazione relativa all’apertura e all’edificazione di luoghi di culto per tutte quelle confessioni che non hanno stipulato intese con lo Stato italiano”, ci siamo preoccupati di verificare se qualche istanza in merito fosse stata presentata, ma non ne abbiamo trovata alcuna”.
“Sicché il pericolo paventato dalla Lega non solo non sussiste, ma la soluzione dalla stessa prospettata non potrebbe comunque trovare attuazione, atteso che il rilascio delle autorizzazioni edilizie è materia riservata dalla legge ai dirigenti, non agli amministratori”.
“Quanto agli strumenti urbanistici, questi sì di competenza del Consiglio Comunale, giova ricordare che nel piano regolatore generale del Comune di Piacenza non solo non vi sono aree che possano essere destinate a moschea, ma che non avendo i mussulmani sottoscritto la prescritta intesa con lo Stato Italiano non sarebbe comunque possibile loro costruire alcunché”.
“Se fossimo stati interpellati prima della presentazione della mozione, avremmo rappresentato agli amici della Lega Nord che la normativa comunale vigente già esclude la possibilità che sia costruita una moschea nella nostra città”.
“Quanto al consigliere Fiazza, che si sforza di cercare la pagliuzza negli occhi degli altri per nascondere la trave che ha nei suoi, meglio farebbe a preoccuparsi della spaccatura all’interno del centrosinistra in Consiglio Comunale, di cui la formazione di nuovi gruppi consiliari dai fuoriusciti del PD è solo l’aspetto più evidente. Come definire infatti i continui distinguo che si levano dai banchi del centrosinistra, ultimi in ordine di tempo quelli riguardanti il parcheggio a pagamento delle bici alla stazione e la mancata riapertura alle auto della Strada Malchioda?I fatti attestano che sono proprio le spaccature all’interno del centrosinistra che impediscono alla coalizione di Reggi di portare in aula alcun provvedimento, se è vero come è vero che a un mese dalla ripresa dei lavori, in Consiglio comunale non è stato presentato alcun atto della Giunta: e così sarà ancora, finché non troveranno un accordo su qualche argomento”.
I migliori saluti.
Gruppo consiliare PdL al
Comune di Piacenza