L’ex presidente della Provincia di Lecce e l’ex sindaco di Lecce lunedì 11 ottobre all’Auditorium Santa Maria della Pace. Un’iniziativa della Famiglia dei Pugliesi.
“Le ragioni della politica. Lavorare per l’Italia da schieramenti diversi” è il tema dell’incontro che vedrà protagonisti lunedì 11 ottobre i politici Adriana Poli Bortone e Giovanni Pellegrino. Appuntamento alle ore 21 all’Auditorium Santa Maria della Pace (via Scalabrini 19) a Piacenza. È un’iniziativa della Famiglia dei Pugliesi in collaborazione con Il Nuovo Giornale; l’evento ha il patrocinio del Comune di Piacenza e della Provincia.
“Ai cattolici con doti di mente e di cuore diciamo di buttarsi nell’agone, di investire il loro patrimonio di credibilità, per rendere più credibile tutta la politica”: l’incontro si colloca nel solco dell’esortazione del cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione al recente Consiglio Episcopale Permanente. Lunedì 11 si confrontano sulle ragioni del loro impegno in politica due rappresentanti del mondo politico pugliese e non solo: Giovanni Pellegrino, esponente del centrosinistra, già senatore e presidente della Provincia di Lecce, ed Adriana Poli Bortone, esponente del centrodestra, senatore, già ministro e sindaco di Lecce.
All’inizio della tavola rotonda, moderata dalla giornalista Sara Vigorita, porteranno il loro saluto il sindaco di Piacenza Roberto Reggi e il presidente della Provincia Massimo Trespidi. Al termine della serata, degustazione di vini e assaggi di prodotti pugliesi. L’invito è aperto a tutti.
I DUE RELATORI. Giovanni Pellegrino è avvocato amministrativista. Eletto senatore nel dicembre ’90 nelle liste dei Democratici di Sinistra, entra a far parte della commissione finanze e tesoro dove s’impegna sui temi della privatizzazione delle imprese pubbliche e della finanza locale. Nella XI legislatura è presidente della Giunta elezioni e delle immunità parlamentari che con l’esplodere di Tangentopoli diviene luogo centrale della vicenda politico-istituzionale del Paese. La giunta, sotto la sua presidenza, affronta e risolve, tra gli altri, i casi Andreotti, Gava, Citaristi e Bernini. Nelle legislature successive è nominato presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia. è stato membro della commissione bicamerale per le riforme costituzionali. Nel 2004 è eletto presidente della Provincia di Lecce. Dall’estate 2009 è tornato a svolgere la professione di avvocato.
La docente universitaria Adriana Poli Bortone inizia la carriera politica nel 1967 come consigliere comunale del capoluogo salentino nella lista del MSI; da allora è stata sempre riconfermata, fino all’elezione a sindaco di Lecce nel ’98 (rieletta nel 2002). Deputato al Parlamento per la prima volta nell’83, nel ’94 è vicepresidente della Camera dei Deputati e Ministro delle Risorse agricole, alimentari e forestali del primo governo Berlusconi. È eletta al Parlamento Europeo nel ’99 e 2004. Oggi è presidente dell’Agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo; è senatore e presidente nazionale del movimento politico “Io Sud”.
L’IDEA DA UN LIBRO DI MONS. RUPPI. L’idea dell’incontro piacentino nasce dal libro “Dialogo per la città” (ed. Viverein 2008), che mons. Cosmo Francesco Ruppi, arcivescovo emerito di Lecce, corsivista del “Corriere del Mezzogiorno” e volto di “Telenorba”, ha scritto raccogliendo due interviste a Pellegrino e alla Poli Bortone: “Due personalità – spiega mons. Ruppi – insigni per esperienza umana e professionale, entrambi impegnati in politica su fronti diversi, a volte, anche contrapposti, animati dallo stesso amore per la gente, dalla stessa passione per la libertà, dal sentito rispetto civile, non rinunciano a riflettere sulle condizioni dell’Italia, sulle sue difficoltà e prospettive. Danno testimonianza di dialogo, di rispetto, di tolleranza, virtù sempre rare ai nostri giorni”.
“Il distacco tra ceto politico e società civile – commenta Pellegrino nel testo – è venuto in Italia ad accentuarsi drammaticamente negli ultimi anni. Realisticamente penso sia possibile darvi soluzione solo attraverso una riforma del sistema, che muti i criteri di selezione del personale politico”.
“L’unico modo per ridare dignità alla politica – è il commento della senatrice Poli Bortone – in ogni momento storico e con qualunque sistema elettorale e assetto istituzionale, è di operare per il bene comune. La gente lo comprende, segue e conferma”.