Solidarietà ala CISL. L’hanno espressa i Consiglieri del Gruppo PDL dell’Emilia-Romagna sottoscrivendo una mozione proposta da Andrea Pollastri.
La mozione prende le mosse dall’aggressione verificatasi ieri a Roma da parte di una frangia estremista della FIOM-CGIL, che si unisce ad una serie di aggressioni che hanno avuto nei giorni scorsi le sedi del Sindacato Cattolico a Livorno, Treviglio, Ivrea e Merate.
“Esprimiamo la nostra vicinanza alla CISL – fa sapere Pollastri – ed ai milioni di lavoratori che si riconoscono in questa sigla.
Uniamo alla ferma condanna verso un gesto inqualificabile che ci riporta con la mente agli ani bui dello scontro sociale, il pieno apprezzamento per la posizione che CISL, insieme a UIL e UGL, sta portando avanti in sede nazionale e locale.”
“Una posizione – secondo l'”azzurro” – assolutamente realista, nel senso che prende atto della congiuntura internazionale, della situazione del Paese e delle difficili scelte che deve affrontare l’industria presa tra la crisi economica, la concorrenza dei Paesi emergenti e la necessità di tutelare i posti di lavoro in Italia.
Ovviamente questa posizione è rifiutata da tutti i “conservatori veterocomunisti” della CGIL che si battono per mantenere uno status quo che non può rimanere tale per ragioni oggettive. Per altro questa posizione oltranzista è incendiata dalla benzina ideologica della pregiudiziale ostilità verso il Governo di centro-destra e Confindustria, ragion percui ogni tipo d’accordo viene rigettato per partito preso.”
“La posizione degli estremisti FIOM – prosegue – è molto comoda: si fa presto a dire manteniamo tutto com’è ben sapendo che non è possibile. Questo però non è il compito di un Sindacato, che non deve inventare un Paese che non c’è ma tutelare i lavoratori, senza che ciò comprometta le possibilità di sviluppo e di rilancio della nostra industria.”
“Auspichiamo – conclude – una punizione esemplare da parte di CGIL verso i colpevoli dei vili atti ed un ripensamento della posizione del Sindacato che, a partire dalle sfide locali, abbandoni il fronte politico per tornare, come CISL, Uil e UGL, a quello sociale.”