«Un decreto che ne rallenti l’entrata in vigore e la richiesta al Consiglio dei ministri di rimuovere il segreto di Stato sul Sistri», il sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi delle imprese che permetterebbe di ridurre le infiltrazioni di associazioni criminali.
E’ questa la risposta che il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha fornito ieri al parlamentare piacentino Tommaso Foti durante il question time alla Camera.
Il tema dell’interrogazione di Foti (insieme con il collega Baldelli) era legato alla «gestione dei rifiuti che ha assunto una rilevanza sempre maggiore, che riguarda non solo la tutela dell’ambiente, ma anche la difesa della legalità» e per il quale Foti ha chiesto chiarimenti al ministero. «I rifiuti pericolosi sono spesso oggetto di lucrosi traffici da parte delle organizzazioni criminali, che causano gravi danni al territorio e possono mettere in pericolo la salute pubblica – ha scritto Foti – è imminente l’avvio del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; sono diverse le critiche che vengono rivolte a questo nuovo sistema, come, ad esempio, le modalità con cui è stato creato, i costi per le imprese, i tempi messi a disposizione per il passaggio dal vecchio sistema cartaceo al nuovo progetto informatico, l’averlo sottoposto a segreto di Stato». Foti si è dichiarato pienamente soddisfatto della risposta del ministro.