“Cosa farà la Regione per coinvolgere Piacenza nel Festival Verdiano?”, lo chiede con un’interrogazione Andrea Pollastri (PdL).
Il “Festival Verdi”,presentato lo scorso 17 luglio al Teatro Regio di Parma, si svolgerà dal primo al 28 ottobre, e prevede due opere a Parma ed una serie di manifestazioni culturali collaterali a Busseto, Fidenza, Fontevivo, Torrechiara e Fontanellato.
Malgrado in passato il Festival avesse coinvolto anche le città di Reggio-Emilia e Modena, ne è sempre stata esclusa Piacenza, benché per ragioni storiche, biografiche, culturali e anagrafiche la figura di Giuseppe Verdi sia fortemente legata al territorio piacentino.
“Il coinvolgimento della Provincia di Piacenza – spiega Pollastri – in particolare della bassa, contigua al territorio parmense ed alle zone di origine del Maestro, è assolutamente auspicabile, a partire dalle iniziative in una logica di valorizzazione complessiva delle cosiddette “Terre verdiane”.”
“Mi sembra – ha proseguito – che non vi sia da parte della Regione un chiaro progetto: il Comune di Piacenza – prosegue l’azzurro – contribuisce fattivamente al sostegno dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna (ORER) “Arturo Toscanini”, che ha sede a Parma ed ha tra i soci fondatori (e tra i maggiori finanziatori) la Regione, a cui ha affidato in gestione il locale Teatro Municipale per l’allestimento delle stagioni lirica e concertistica.
La Toscanini, però, all’interno del Festival ha un ruolo marginale a volte, quasi di concorrenza, come nel 2009 quando ha allestito l’opera lirica “Trovatore” al Teatro Municipale di Piacenza proprio nei giorni del pieno svolgimento della rassegna parmense.”
“Tutto ciò non è accettabile – afferma ancora il Consigliere Regionale: viste le sempre minori risorse di cui beneficerà la cultura bisogna razionalizzare i costi. Se la Regione ha scelto di fare della Toscanini l’Orchestra Regionale si occupi di organizzare il più importante Festival di musica classica, quello punto dedicato all’emiliano Giuseppe Verdi, e coinvolga attivamente anche Piacenza che, come si è detto, fa già la sua parte a sostengo del progetto musicale regionale.
Considerando poi che il costo del Festival Verdiano, 6 milioni di euro per l’edizione 2010, è sostenuto per circa un terzo da ARCUS Spa, una società in gran parte finanziata dal Ministero dell’Economia, e per la restante parte da fondazioni bancarie e importanti sponsor a carattere sovra-locale, no si capisce perché queste risorse non dovrebbero andare a beneficiare anche il territorio piacentino”.
“LA chiarezza sul Festival – conclude Pollastri – implica una scelta chiara anche per quanto riguarda le celebrazioni del Bicentenario Verdiano del 2013, celebrazioni in cui la Provincia di Piacenza deve avere un ruolo di primo piano e la Regione deve farsi da garante di che ciò avvenga.”