Concluso con l’estate il percorso per il Piano territoriale di coordinamento provinciale, l’amministrazione provinciale, tramite l’assessore Patrizia Barbieri, sta già per affrontare le fasi procedurali necessarie per presentare un altro piano altrettanto atteso, quello delle attività estrattive, il Piae.
L’ultimo risale al 2003, sebbene sia stato successivamente parzialmente integrato e modificato con una variante nel 2006. L’esigenza di rivedere il piano esiste non solo per rinnovare la valenza decennale dello stesso, ma anche per migliorare e adeguare alle nuove normative le parti che riguardano questioni delicate come le modalità di ripristino, che sempre più sono rivolte a un recupero naturalistico delle cave esaurite, al tema della delocalizzazione degli impianti fissi di lavorazione degli inerti incompatibili con le caratteristiche dell’area in cui sono ubicati, alla questione legata alla realizzazione di laghetti aziendali a servizio dell’agricoltura, alla corretta viabilità per il trasporto dei materiali inerti.
Il piano seguirà l’iter già noto e applicato al Ptcp: gli uffici provinciali stanno già lavorando da tempo alla predisposizione di un documento preliminare che nei prossimi mesi autunnali sarà discusso in conferenza di pianificazione (con avvio a fine ottobre, inizio di novembre), un’assemblea a cui sono chiamate a partecipare tutte le amministrazioni comunali e i soggetti a vario titolo interessati alla questione: associazioni di categoria e ambientaliste, soggetti con competenza ambientale come Arpa e Ausl.
I contributi della conferenza di pianificazione (che dovrà compiere la propria attività entro un periodo massimo di tre mesi) consentirà alla Provincia di redigere il piano vero e proprio, che sarà poi pubblicato affinché chiunque possa prenderne visione e formulare le proprie osservazioni. L’approvazione definitiva – che spetta ovviamente al consiglio provinciale – avverrà, una volta acquisita, l’intesa della Regione Emilia Romagna e, naturalmente, tenendo conto di tutti i contributi pervenuti.