Dopo Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci (Associazione dei comuni italiani), che ha aperto ufficialmente la festa del Pd, la serata è stata dedicata ad un argomento tecnico, sicuramente di scarso appeal per il grande pubblico, ma che tutti tocca da vicino, come la gestione dell’ambiente. Ad intervenire su questo tema il sindaco di Piacenza Roberto Reggi e Marco Elefanti, consigliere di amministrazione di Iren (società appena nata dalla fusione tra Iride ed Enìa), assente il presidente di Confservizi Emilia Graziano Cremonini. La discussione è stata preceduta pero dal reportage, realizzato durante la visita di Giorgio Cisini nel carcere di Cala d’oliva agli operai della Vinyls che stanno portando avanti da alcuni mesi la singolare protesta dal titolo: “L’isola dei cassintegrati”. Il documentario nato da questo viaggio e proiettato in apertura di dibattito, ha fatto emergere la difficilissima realtà nella quale versa il mondo del lavoro in questo periodo, realtà che, nonostante alcune piccole eccezioni, fortunatamente non sembra ancora aver colpito con questa gravità Piacenza e Provincia. La visione del documento filmato, realizzato in collaborazione con Pd della Regione Sardegna è stato inoltre allietato dalla presenza del comico Dario Vergassola, che con la sua tagliente ironia è riuscito a strappare un sorriso, nonostante la storia raccontata. Una storia di abbandono, subita dai lavoratori di dell’azienda sarda, che da un giorno all’altro, nonostante gli ottimi risultati conseguiti, si sono trovati senza lavoro, con l’azienda che ha deciso di spostare la produzione all’estero alla ricerca di manodopera a basso costo. Finito il filmato è stato quindi il momento di Reggi ed Elefanti, moderati dal giornalista di Cronaca Marcello Pollastri, per venire ai temi che interessano il nostro territorio, tra i quali: acqua, energia e trasporti. Sull’acqua sia il sindaco Reggi che il consigliere Elefanti si sono trovati d’accordo nell’affermare che si tratta di un bene pubblico e che pubblico dovrà rimanere. In questo caso Elefanti ha sottolineato che la vera sfida per quanto riguarda l’acqua è semmai quel che riguarda la gestione. Un bene come questo infatti, ha ribadito il consigliere di Iren, non solo deve essere a disposizione di tutti, ma esserlo con la giusta tempistica ed efficienza. Il leit motiv è sembrato il medesimo anche per quanto riguarda l’energia. Su questo punto la convergenza tra i due è sembrata unanime nell’affermare il no al nucleare, anche di ultima generazione, Se Elefanti ha temporeggiato, dichiarando che una multiutility come Iren, dopo la fusione che ha generato numerosi nuovi investimenti ma di conseguenza un buco di bilancio da ripianare importante, nel prossimo futuro dovrà prima concentrarsi su altri settori dell’energia, come quella rinnovabile, il sindaco Reggi è sembrato non lasciare spazio ai dubbi. <<Il nucleare è una tecnologia obsoleta, che i francesi ci vendono per disfarsene. Non avrebbe senso tornare indietro, con tutti i rischi che ne consegue>>. Il sindaco ha poi fatto notare come, in tutti i progetti del Governo che riguardano il ritorno al nucleare, manchino i calcoli sul decommissioning, cioè lo smaltimento: <<Costoso e pericoloso, sarebbe da pazzi accollarsi un onere simile>> ha rincarato la dose Reggi. Per quanto riguarda i trasporti è stato fatto un annuncio, sempre da Reggi, che ha assicurato che dal 14 di dicembre di quest’anno sarà operativa una linea di trasporto dedicata ai pendolari piacentini. <<Anche se Trenitalia si è messa di traverso ormai la decisione è stata presa ed entro la data stabilita la linea sarà liberata, così da consentire un collegamento personalizzato per chi viaggia per lavoro da Piacenza>>. Infine è stato fatto il punto sulla situazione di Iren, la neonata società che opera su più province nel campo dei servizi. <<Un accorpamento inevitabile, che ci ha permesso investimenti e ritorni importanti, ma soprattutto una migliore risposta ai bisogni dei cittadini>>, ha detto Reggi. Mentre Elefanti ha fatto notare i numeri di Iren, con quelli della vecchia Tesa. <<Se con tesa al massimo potevamo arrivare ad investimenti non superiori al milione di euro, con Iren già abbiamo in cantiere progetti per 15 milioni di euro. Ciò comporta, non solo di poter aumentare la portata dei progetti, ma anche il credito concesso dalle banche nei confronti della società>>.