Sono ripartiti i lavori per la costruzione del terrapieno antirumore lungo la tangenziale, in fregio al quartiere Molinetto. Ora nella clemenza del tempo."Da quando abbiamo presentato il progetto – osserva Carla Danani, assessore all’Urbanistica del Comune di Fiorenzuola – è davvero passato molto tempo e ancora le barriere non sono realizzate, ma si è trattato di un ritardo dovuto prima alla lunga procedura per la gara d’appalto, poi alle avverse condizioni meteorologiche: ricordiamo che il progetto è stato redatto dal Comune di Fiorenzuola ma i finanziamenti e, quindi, le procedure di gara d’appalto e assegnazione dei lavori, sono in capo ad ANAS. Con queste belle giornate il terreno comincia ad asciugare e la costruzione del terrapieno può riprendere: essa comporta circa un mese di lavoro, sempre che non piova, infatti si tratta di muovere argilla e se piove bisogna non solo interrompere ma anche aspettare che il terreno sia di nuovo abbastanza asciutto per poter essere lavorato".Il progetto prevede non solo la costruzione del terrapieno antirumore, ma anche un adeguato inserimento ambientale con arbusti e piante, e la semina di erba: ciò renderà l’intervento non solo funzionale al contenimento del disagio acustico, ma anche pregevole dal punto di vista percettivo. Per quanto riguarda tale completamento, è ovvio che la piantumazione degli arbusti e delle piante ad alto fusto e la semina dell’erba dovrà aspettare l’autunno.L’ inserimento del verde è previsto in particolare lato abitazioni, cioè verso nord. Qui Anas ha effettuato un esproprio ulteriore, a quello per il terrapieno, profondo circa 12 metri: che servono non solo per realizzare le piantumazioni, ma anche per avere una fascia di 3 metri, lungo tutta la barriera, che sono stati chiamati di "pista di servizio per manutenzione". Si avrà così a disposizione un’area per una pista che correrà lungo tutto il terrapieno congiungendosi con quella che dovrà essere la ciclabile lungo l’Arda. Si tratta di una pista in ghiaia che realizza l’ulteriore obiettivo della fruibilità dell’area, configurando l’intervento come pensato capace di cogliere una pluralità di obiettivi, secondo una prospettiva di politiche territoriali integrate.