Oltre 120 partecipanti da tutta Italia al convegno organizzato da Avis questa mattina al Park Hotel e incentrato sul tema “Tra accreditamento e nuove convenzioni”. Un appuntamento per tracciare il punto sull’attuale situazione del volontariato e nello specifico della donazione di sangue.
“Avis Emilia Romagna e Avis Lombardia sono due realtà forti e radicate sul territorio, che possono contare su volontari competenti – commenta Maurizio Pirazzoli, presidente di Avis regionale Emilia-Romagna – il nostro volontariato oggi è chiamato a essere formato perché il sangue è un farmaco e deve essere raccolto secondo le procedure di legge. Su queste regole oggi siamo chiamati a confrontarci: i nostri pazienti devono essere certi che il sangue donato, nel nostro Paese, sia sicuro e controllato. Se un paziente va in ospedale deve ricevere delle risposte, noi, almeno per quanto riguarda il settore della donazione di sangue, cerchiamo di fare la nostra parte garantendo sicurezza e professionalità”.
“La collaborazione da sempre buoni frutti – commenta Laura Bocciarelli, vicepresidente di Avis Emilia Romagna e per anni presidente della sezione piacentina – il convegno di oggi è organizzato da noi e da Avis Lombardia, però siamo stati raggiunti da soci provenienti da tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia”. A proposito di collaborazione, la Regione Emilia Romagna ha lanciato un appello alcuni giorni fa chiedendo ai cittadini di donare sangue ai residenti del Lazio, dove è in atto un’epidemia di chikungunya: “E’ ancora presto per i numeri, però abbiamo già visto una risposta molto positiva da parte dei nostri donatori – spiega Vanda Randi, direttore del Centro Regionale Sangue dell’Emilia-Romagna – noi ci siamo già attivati, abbiamo iniziato a aprire tavoli di coordinamento e riorganizzare la raccolta nelle tre aree vaste per rendere migliore la produttività. E’ un’emergenza che interessa tutto il sistema trasfusionale, dai volontari e donatori fino ai tecnici”.