In Emilia Romagna i piccoli comuni sono la culla del 97% di tutti i prodotti Dop e Igp della regione con una rete di 140 realtà comunali (di cui 32 piacentine) con meno di cinquemila abitanti su un totale di 333 comuni. E’ quanto emerge dall’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato questa mattina, giovedì 11 gennaio, dalla Coldiretti a Roma a Palazzo Rospigliosi in occasione dell’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo per raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, che potrà ora essere finalmente valorizzato e promosso grazie alla nuova legge n.158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni. Presente oggi a Roma una nutrita delegazione dei rappresentanti dei piccoli comuni piacentini guidata dal presidente di Coldiretti Piacenza Marco Crotti e dal direttore Giovanni Luigi Cremonesi e composta da Claudia Borrè, sindaco di Zerba, Mirella Carini, vicesindaco di Lugagnano, Paolo Calestani, sindaco di Morfasso, Graziano Stomboli, vicesindaco di Gropparello e dal vicesindaco di Coli Sergio Covati. Inoltre, tra i partecipanti all’evento, c’era Massimo Castelli, sindaco di Cerignale, coordinatore nazionale Anci, intervenuto sul tema dello spopolamento delle aree rurali, “un problema che riguarda tutti, da fronteggiare – ha affermato -con una grande lobby positiva”.
L’Emilia Romagna è la regione con il maggior numero delle tipicità riconosciute nel nostro Paese (con 44 produzioni a denominazione d’origine in Regione) e un primato dell’Emilia Romagna – informa Coldiretti– è sicuramente il Vin Santo di Vigoleno, la più piccola Doc vitivinicola d’Italia, ottenuta con antichi vitigni autoctoni dell’area piacentina. Con circa 5.000 bottiglie prodotte ogni anno, è inserita nella Doc dei vini dei Colli piacentini ed è prodotta nel piccolo borgo medievale di Vigoleno, nel comune di Vernasca (2.100 abitanti) in provincia di Piacenza.
Delle 388 produzioni di eccellenza iscritte all’albo tradizionale della regione Emilia Romagna, ben 20 – sottolinea Coldiretti regionale – sono contraddistinte proprio dal nome del piccolo comune d’origine. Tra queste ci sono la castagna di Gusano (Gropparello – PC) e l’uva Bianchetta di Bacedasco (Castell’Arquato – PC).
Quella dei comuni sotto i cinquemila abitanti – spiega Coldiretti– è una rete diffusa su oltre il 38% del territorio, con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici. Nei piccoli comuni della nostra regione – ricorda l’organizzazione dei coltivatori – vivono 364.500 persone sul totale di 4,4 milioni di abitanti.
Prodotti che nel nome richiamano i piccoli Comuni dellEmilia Romagna
Dop
Aglio di Voghiera (FE)
Culatello di Zibello (PR)
Formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone (FC)
Igp
Marrone di Castel del Rio (BO)
Prodotti tradizionali
Bomba allo zabaglione di Canossa (RE)
Castagna di Gusano – Gropparello (PC)
Castagna di Vezzolacca – Vernasca (PC)
Ciliegia Marasca di Villanova sullArda (PC)
Ciliegia Mora di Diolo – Lugagnano Val dArda (PC)
Lumache alla Bobbiese – Bobbio (PC)
Maccheroni bobbiesi – Bobbio (PC)
Mandorlato al cioccolato di Modigliana (FC)
Marrone di Campora – Neviano degli Arduini (PR)
Pancetta Canusina (RE)
Patata di Montese (MO)
Ribiola della Bettola (PC)
Salame di Canossa (RE)
Spongata di Corniglio (PR)
Tartufo Nero di Fragno – Calestano (PR)
Torta di riso alla bobbiese (PC)
Trote come si preparano a Succiso – Ventasso (RE)
Uva Bianchetta di Bacedasco – CastellArquato (PC)
Uva Bianchetta di Diolo – Lugagnano val dArda (PC)
Vini
Vin Santo di Vigoleno – Vernasca (PC)