Il Comune ha soltanto rispettato la legge e quindi non ha iscritto all’anagrafe la figlia delle due mamme, bimba nata con la fecondazione assistita. E’ la posizione dei parlamentari piacentini della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani. Il 21 agosto, la madre della bimba si è autodenunciata ai carabinieri, perché per far riconoscere la bambina, dopo la fecondazione assistita in Spagna, ha dovuto dire il falso all’anagrafe e cioè che la piccola era nata dal rapporto con un uomo.
«Al di là delle convinzioni personali – afferma Pisani – c’è una legge e bene ha fatto l’amministrazione comunale a rispettarla. Sul piano politico, invece, è legittima la posizione di voler cambiare la legge, ma allora si apra un dibattito, si portino in Parlamento delle proposte e vedremo se saranno votate».
Sulla stessa linea anche Murelli, la quale sottolinea come «I bambini non nascono con una iniezione, ma da un atto di amore tra una donna e un uomo. Non nego che non ci sia l’amore tra le due mamme, ma di sicuro due donne non possono generare un figlio».
Murelli continua: «Mi impegnerò a facilitare la strada dell’adozione, a tutt’oggi davvero difficile e con costi che purtroppo non tutte le famiglie possono affrontare. Mi stupisce che la fecondazione eterologa sia a carico del Servizio sanitario nazionale e, invece, l’adozione no. Senza entrare nel merito dei tanti, troppi bambini che non hanno una famiglia, e che potrebbero trovare dei genitori che li amano».