Verificare le coperture di amianto in città, passa la mozione di Piacenza in Comune

Nell’ambito delle azioni indirizzate a limitare e contrastare l’inquinamento atmosferico, il Consiglio Comunale di Piacenza ha approvato, nell’ultima seduta, la mozione di PIACENZA IN COMUNE tesa ad impegnare il sindaco e la giunta a stipulare, per quanto possibile, con ASL e ARPAE specifici protocolli d’intesa, anche a carattere operativo, funzionali a verificare con periodicità le condizioni delle coperture in amianto/cemento-amianto presenti sul territorio comunale e segnalate dai cittadini ai competenti uffici comunali.

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Il commento di Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune

La decisione del Consiglio Comunale rappresenta un importante passo avanti verso la soluzione di un problema annoso e di grande interesse pubblico.
A Piacenza la presenza di amianto/cemento-amianto nei fabbricati ad uso industriale e abitativo costruiti negli anni ’50 – ‘60 è infatti ancora particolarmente rilevante. La maggior parte di questi fabbricati si trova in aree ad alta densità abitativa ed alcuni di loro sono addirittura ubicati nelle immediate vicinanze di asili e di istituti scolastici. E’ noto che con il passare degli anni le coperture vengono sottoposte a deterioramento per azione degli agenti atmosferici, delle piogge, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di organismi vegetali, con la possibilità di corrosioni superficiali, affioramento delle fibre e conseguente liberazione di queste nell’aria, cosiccome è risaputo che l’esposizione a fibre di amianto può essere responsabile di gravi ed irreversibili danni causati dal loro elevato potere fibrogeno e cancerogeno.

Le patologie correlate si manifestano, dopo molti anni dall’avvenuta esposizione, soprattutto a carico dell’apparato respiratorio e delle membrane sierose (principalmente la pleura) e proprio per la pericolosità dell’inquinante sulla salute umana un numero crescente di cittadini si rivolge al Comune per segnalare situazioni di rischio, causati dalla presenza di coperture critiche/pericolose.

La L. 257/1992, il DM 6.9.1994 e le Linee Guida regionali (per la valutazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la valutazione del rischio) pur evidenziando la necessità da parte dei proprietari degli edifici “incriminati” di effettuare la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti (avvalendosi di consulenti privati, professionisti di fiducia o dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente), non indicano purtroppo alcun obbligo ed alcuna sanzione in capo al proprietario qualora non venga attuato quanto previsto, cosiccome non è consentito alcun intervento sostitutivo di carattere pubblico.

Un’importante novità, che rappresenta il “motore” della mozione approvata, è stata introdotta dalla Delibera di Giunta Regionale n. 1945 del 04/12/2017, con la quale è stato approvato il PIANO AMIANTO REGIONALE.

Un Piano che, pur ammettendo i limiti dell’attuale normativa, evidenzia la necessità che i DIPARTIMENTI DI SANITA’ PUBBLICA DELLE AUSL, le SEZIONI PROVINCIALI ARPAE e le AUTORITA’ COMUNALI promuovano un percorso integrato fra Enti pubblici, finalizzato a:
ridurre i tempi di risposta alle segnalazioni;
fornire una risposta il più possibile integrata, completa, univoca, specialmente nel caso di soluzioni di incerta definizione;
orientare le risorse verso i casi di più difficile valutazione;
individuare percorsi di miglioramento operativo;
approfondire le problematiche giuridiche relative al ruolo di Regione, Comuni, ASL;
definire processi di integrazione fra AUSL e Comuni per la gestione delle segnalazioni da presenza di amianto, raccogliendo le esperienze già presenti nei territori.

Il Piano prevede inoltre “procedure semplificate per la rimozione e smaltimento di piccole quantità di materiali contenenti amianto in matrice compatta (cemento-amianto e vinil-amianto)”, ricordando che nella nostra Regione il 40% dei Comuni offre già la microraccolta gratuita di amianto (grazie ad accordi fra Enti pubblici) relativa a piccole demolizioni domestiche o piccole quantità di rifiuti presenti al suolo (con ritiro a domicilio e solo per i cittadini), mentre un altro 40% dei Comuni offre lo stesso servizio in forma non gratuita.

Il Piano Amianto punta ad estendere a tutto il territorio regionale questa pratica e le relative procedure, prevedendo tavoli tecnici regionali e locali, confronti con cittadini e portatori di interesse, facilitazioni per corretta rimozione e avvio a smaltimento (in termini di riduzione oneri o semplificazioni burocratiche).
Insomma, finalmente si comincia a ragionare sul serio.

E la mozione approvata è un contributo ad agevolare il percorso e ad accelerare il passo.