E’ la stagione degli addii biancorossi quella appena conclusa. Dopo l’addio alla pallavolo giocata dei mostri sacri Papi e Zlatanov, un’altra pietra miliare del volley ha deciso di appendere le scarpe al chiodo: Luca Tencati. Il centrale piacentino, che in 20 anni trascorsi sui taraflex della massima Serie ha accumulato innumerevoli premi e scritto un curriculum impressionante, è stato festeggiato ieri sera in una festa a sorpresa organizzata dalla moglie Giorgia e dal fratello Filippo.
Una festa ad hoc e organizzata nei minimi dettagli che ha saputo accogliere, allo Chalet di Monticelli d’Ongina, un Luca Tencati incredulo ed emozionato: pochi intimi, come nel suo stile, tra familiari, amici ed ex compagni che lo hanno abbracciato in una festa durata fino a notte inoltrata. Tante le sorprese svelate dalla voce di Nicola Gobbi nel corso della serata: dopo il video che ha ripercorso tutta la sua carriera, con gli occhi lucidi Tencati ha assistito ai saluti degli amici che non hanno potuto essere presenti fisicamente ma che ci tenevano a far sentire la propria vicinanza; Marra, De Cecco, Piano, Farina ma anche coach Bagnoli e i dirigenti della Sisley Treviso hanno voluto onorare il grande atleta e il grande uomo che il “Tenca The Wall” è stato dentro e fuori dal campo.
Zlatanov, Papi, Cisolla, Fei, Botti, Massari e coach Camperi, insieme agli amici di una vita, hanno osannato e brindato a un Campione che in 20 anni in massima Serie ha conquistato e messo in bacheca 6 Scudetti, 5 Supercoppe italiane, 1 Supercoppa Europea, 5 Coppe Italia, 3 Champions League, 2 Challenge Cup e 2 CEV Cup e 3 medaglie d’oro (2 con la Nazionale Juniores) 1 d’argento e due di bronzo con la Nazionale.
Tencati ha vestito la maglia della LPR per 7 anni regalando alla Società piacentina 1 Challenge Cup (2013) e una Coppa Italia (2014), dimostrandosi, anno dopo anno, un grande campione e sportivo dentro il campo ma soprattutto un grande uomo al di fuori dal campo.
Tutta la LPR Piacenza vuole espressamente ringraziare Luca Tencati per quanto fatto in queste 7 lunghe stagioni, anche nei momenti più negativi, e augurargli un grosso in bocca al lupo per il suo futuro.
La lettera dei tifosi biancorossi
Riceviamo e pubblichiamo la lettera che alcuni tifosi hanno scritto in occasione della festa dedicata a Luca Tencati.
6 Scudetti, 5 Coppe Italia, 3 Champions, 2 Coppe CEV, 2 Challenge Cup, 5 Supercoppe Italiane, 1 Supercoppa Europea. Un palmares di tutto rispetto che solo i grandissimi possono vantare. Luca Tencati è un grandissimo e quello appena descritto è il suo palmares. Ma Luca, in campo e fuori non ha mai avuto l’atteggiamento della superstar, anche se quello che ha vinto nella sua carriera parla e parlerà sempre per lui. Luca incarna per noi piacentini il piacentino: e questo non è né dispregiativo né sminuisce la persona che è, anzi, per noi piacentini è un grandissimo pregio.
Tante volte abbiamo sentito dai telecronisti “il cremonese Luca Tencati” o “i lombardi di Piacenza”. Beh, noi non siamo lombardi e Luca non è cremonese: Piacenza è in Emilia-Romagna e Monticelli d’Ongina è in provincia di Piacenza, ma tutti noi siamo abitanti di confine e come tutti gli abitanti di confine, sappiamo renderci unici, diversi da tutti gli altri. La credenza popolare dice che i piacentini sono poco socievoli, schivi, persino poco simpatici e molto chiusi: in realtà siamo socievoli, di compagnia, simpatici e aperti ma con chi sa conquistarci, e allora, ma solo allora il nostro cuore si aprirà per sempre. Luca per noi, che lo abbiamo visto sul nostro campo tanti anni è stato così: all’apparenza schivo, poco incline al protagonismo a parole ma un macigno in campo: ha lasciato sempre parlare il campo per lui e il campo in questi anni ci ha detto tanto. Sempre pronto, sempre disponibile, sempre attento, sempre con l’atteggiamento giusto, mai al di sopra delle righe, mai maleducato: un piacentino nella nostra squadra di Piacenza, un lavoratore instancabile, al servizio della squadra. Luca è stato apparentemente un gregario di lusso… apparentemente, perché dietro a quella scorza così seria e riservata c’è sempre stato un grande campione. Noi dagli spalti abbiamo sempre saputo quando un arbitro sbagliava davvero: bastava vedere la reazione di Luca; se si arrabbiava allora l’arbitro aveva certamente sbagliato.
Un solo esempio, la finale di Coppa Italia stagione 2013/2014: Luca non è titolare, ha davanti Fei e Simon, ma ad un certo punto entra per alzare il muro e lui che fa? La cosa più naturale del mondo per lui, muro secco in opzione… Luca di muri così importanti ne ha fatti tanti, ma mai ha fatto il giro di campo per raccogliere l’applauso, applauso che cercano spesso quei giocatori che di muri ne fanno uno a stagione. Luca, invece, è sempre stato un giocatore molto concreto: la sua sostanza è sempre stata molto importante, più del cercare la standing ovation e troppo spesso questa concretezza è stata poco premiata e riconosciuta. Ma questo è e resterà per sempre Luca per noi: ogni suo punto non è mai stato banalmente solo un punto, ma sempre o quasi un break point, un muro decisivo e la sua concretezza, almeno stasera merita la standing ovation.
Luca è arrivato da noi nel 2010, una delle annate peggiori: ci siamo salvati all’ultima giornata. Un giocatore del suo calibro poteva andarsene immediatamente e invece con noi è rimasto fino d oggi, stagioni buone ed altre allucinanti, ma lui ha scelto di rimanere “a casa”, quando quasi tutti se ne sono andati. Stasera, più di ogni altra volta, ci rivolgiamo a Luca, spontaneamente, come anche noi forse troppo spesso non abbiamo fatto, perché la concretezza ci ha sempre rubato le parole e forse sbagliando, abbiamo pensato che di parole non ci fosse bisogno.
Grazie Luca per essere stato in questi anni così importante e così prezioso per la squadra, per l’ambiente, per i tifosi e per tutto il pubblico di Piacenza. Grazie per averci fatto urlare nelle ultime stagioni “Metti Tencati!!!!!!!!!!” e per non averci mai fatto pentire quando il mister di turno ci dava retta.
Grazie per essere quello che sei, serio, umile e simpatico. Che sei un campione non dobbiamo dirtelo noi, parlano i numeri; noi possiamo essere felici di aver avuto un nostro giocatore, un piacentino nella nostra squadra e immaginiamo che giocare nella squadra della propria città sia stato bello ma anche molto faticoso.
Grazie per tutti questi anni.
Con te salutiamo un altro fenomeno, non meno importante dei due che abbiamo salutato solo qualche mese fa.
Stasera il nostro applauso va a te e a te solo, quell’applauso che da solo non ti sei mai preso in questi anni, quando hai condiviso tutto con la squadra.
Stasera il nostro grazie ed il nostro applauso sono solo per te.
Grazie Luca.
I tifosi di Piacenza