“La Regione Emilia Romagna ha imposto l’obbligo di vaccinazione dei bambini come requisito per l’ingresso agli asili nido, senza tuttavia provvedere a far pervenire dall’estero il vaccino antidifterico – che come noto non è commercializzato in Italia – così come previsto dal Ministero della salute”. Lo afferma il Codacons che oggi, nell’ambito dell’udienza al Tar di Bologna sul ricorso dell’associazione contro la legge regionale, ha depositato un documento dell’Istituto Superiore di Sanità, datato 30 marzo 2017, che sconfessa la Regione affermando che l’amministrazione regionale non si è attivata come suo dovere per il reperimento dei lotti del vaccino anti-difterite.
“Già nel 2014 il Ministero della salute invitava le Regioni a provvedere all’importazione del suddetto vaccino dallo Statens Serum Institut, nel rispetto delle procedure previste dall’AIFA, proprio per rispondere alle richieste dei genitori che volevano somministrare ai figli solo i 4 vaccini pediatrici obbligatori previsti dalla legge e non l’esavalente”.
“In queste condizioni – spiega il Codacons – è impossibile ottemperare alla legge che prevede l’obbligo di vaccinazione in quanto manca uno dei vaccini obbligatori, e i cittadini e le mamme non possono essere costretti a sottoporre i loro bambini alla vaccinazione esavalente, che comprende anche due vaccini non obbligatori e che presenta – secondo alcune tesi scientifiche – rischi maggiori di conseguenze sfavorevoli sulla salute a causa del cumulo e del mix dei vaccini, delle sostanze e dei metalli pesanti presenti in essi”.