Sferra un pugno in pieno volto alla moglie mentre guida, arrestato. I fatti sono accaduti ieri, venerdì 30 marzo. Una coppia di coniugi piacentini, lui 44 anni e lei 42, stavano viaggiando a bordo della loro auto lungo la via Emilia Parmense, alle porte della città. Al volante la donna, essendo il coniuge completamente ubriaco. Tanto ubriaco che a un certo punto ha iniziato a inveire e discutere con la moglie per motivi privi di importanza, fino a quando ha pensato bene di sferrarle un violento pugno in pieno volto, fratturandole il naso. A quel punto, dolorante e terrorizzata, la vittima dell’aggressione ha accostato e ha abbandonato la vettura iniziando a correre. Il marito ha provato a inseguirla ma in preda ai fumi dell’alcol ha ben presto perso il senso dell’orientamento e si è ritrovato a vagare pericolosamente nel bel mezzo della strada, rischiando di farsi investire. Alcuni passanti, notando l’uomo barcollare e la donna con il volto coperto di sangue, hanno intuito la situazione e hanno accompagnato la 42enne all’interno di una stazione di servizio da cui hanno chiamato i soccorsi. La donna è stata condotta al pronto soccorso dove le è stata refertata la frattura del setto nasale, per una prognosi di 21 giorni. L’uomo è stato condotto in caserma dai carabinieri del Nucleo Radiomobile, intervenuti sul posto con due pattuglie.
Poco dopo la donna è stata convinta dai militari a raccontare non solo quanto accaduto in quel frangente, ma anche il contorno familiare in cui quell’aggressione era scaturita. E così, assistita da carabinieri competenti e addestrati, messa a suo agio e rassicurata, la moglie ha trovato il coraggio di denunciare il marito. Non solo per il pugno ma anche per le violenze subite da alcuni mesi: il 44enne, spesso ubriaco, l’avrebbe picchiata e minacciata in più occasioni, anche in presenza dei due figli piccoli. Violenze mai denunciate dalla consorte, fino a ieri almeno. Ora l’uomo è stato arrestato per lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia e ubriachezza molesta. Senza contare la resistenza a pubblico ufficiale, avendo tentato di opporsi ai carabinieri durante il fermo.