Tutelare la filiera dell’allevamento in Italia, anche “La carne che Piace” firma la carta di Padova

Giampaolo Maloberti

Il presidente del consorzio “La Carne che Piace” Giampaolo Maloberti ha presenziato insieme ad altri soci il 26 maggio al Crowne Plaza di Padova alla tavola rotonda che ha sancito, con la ‘carta di Padova’, un cambio di passo degli attori della zootecnia bovina da carne in Italia. “Il primo risultato importante, sottolineato anche da un messaggio del ministro MARTINA, inviato all’associazione italia zootecnica, di cui il consorzio di allevatori piacentini è socio fondatore, che ha coordinato l’iniziativa. In effetti e’ da anni che manca al ‘tavolo agroalimentare’ ed al ‘tavolo zootecnico’ del ministero delle politiche agricole una rappresentanza della zootecnia bovina da carne. Alla tavola rotonda, “moderata da Fabrizio DE STEFANI, vulcanico veterinario della funzione pubblica, hanno partecipato i rappresentanti delle commissioni salute e agricoltura della conferenza stato-regioni, Michele BRICHESE capo servizi veterinari e Giuseppe PAN, assessore all’agricoltura del veneto, Luigi RUOCCO del ministero della salute, Angelo CIARDIELLO del ministero delle politiche agricole, Antonio VITALI, della regione lombardia e Dario DONGO, fondatore di GIFT (great italian food trade), esperto in diritto alimentare internazionale. Sotto la lente d’ingrandimento il cosiddetto ‘modello 4’, prossimo ad essere obbligatoriamente informatizzato, documento che pochi paesi in Europa hanno, che serve per accompagnare con informazioni i bovini al macello. Gli organizzatori hanno messo in luce che la compilazione, passando dal cartaceo all’informatizzato, non porterebbe significativi miglioramenti, perché le informazioni non finirebbero in un data base utile a monitorare lo stato di salute dei bovini, tanto più che in molte zone del paese le connessioni alla rete non sono stabili.La ‘carta di padova’ contiene richieste precise al governo italiano”.

Radio Sound

“La prima sollecita l’istituzione del ‘doppio binario’ per la compilazione del ‘modello 4’ (cartaceo ed informatizzato) con l’obiettivo di sostituirlo con una più efficace ‘cartella clinica del bovino’; la seconda, da organizzare a livello europeo, sollecita la messa in linea delle informazioni sanitarie utili a rendere trasparente il lavoro degli allevatori, da tempo sotto attacco da parte di vegani, animalisti, vegetariani ed ambientalisti che li accusano di ‘usare gli antibiotici come aperitivo’; terzo argomento della ‘carta’ la richiesta al governo di emanare un provvedimento per la ‘rintracciabilita’ dell’origine delle carni bovine nella ristorazione e informazione al consumatore.La zootecnia da carne, ultimamente è stata colpita da ripetuti scandali legati a frodi internazionali, generati in altre aree del pianeta.Con la’carta di padova’l’associazione italia zootecnica vuole evidenziare,il buon nome di una filiera sana, come quella italiana, che si è sempre distinta in Europa e nel mondo, avendo dedicato cospicue risorse e attenzioni, in ambito privato e pubblico per la migliore garanzia della sicurezza alimentare”.