Il direttore generale dell’Ausl, Luca Baldino, è stato molto chiaro nel fissare i prossimi obiettivi dell’azienda sanitaria locale per quanto riguarda la cura del tumore al seno: scendere sotto i 30 giorni di attesa che normalmente intercorrono tra diagnosi e intervento chirurgico, ricostruzione mammaria contestuale all’intervento e quindi eseguita nel corso della stessa operazione e portare a Piacenza l’innovativa tecnica dell’analisi di mutazioni genetiche e neoplasie, finora presente solo in poche parti d’Italia. Obiettivi che non spaventano il dottor Dante Palli, nuovo responsabile di Chirurgia senologia all’ospedale di Piacenza. Palli sostituisce il dottor Giorgio Macellari che lascia l’Azienda Usl di Piacenza dopo una lunga attività per raggiunti limiti di età. “Certo sono obiettivi ambiziosi, ma ho già preso visione della realtà piacentina e mi sento di poter dire che con una struttura come questa sono traguardi raggiungibili. Una squadra di medici e specialisti competenti: in generale il mio desiderio è che le donne piacentine sentano di potersi fidare di questo team, evitando di emigrare in altre strutture ospedaliere di altre province”. Già perché l’azienda Ausl ha avviato già da una decina di anni un vero e proprio “percorso mammella”: si inizia dal centro salute donna e in caso di diagnosi positiva si intraprende un iter formato da più tappe, dall’intervento chirurgico alla ricostruzione, passando per fisioterapia e assistenza psicologica.
“I risultati che si possono ottenere con il lavoro di una equipe ramificata e competente non li può raggiungere nemmeno lo specialista migliore del mondo. Il lavoro di squadra è sinonimo di successo e in questi anni lo abbiamo dimostrato – commenta il dottor Luigi Cavanna, primario di Oncologia – quando a un team rodato si aggiunge uno specialista esperto, il risultato è garantito”. Il riferimento è appunto al dottor Palli: 59 anni, docente all’università di Parma, alle spalle ha oltre 5700 interventi: “Un altro aspetto da non sottovalutare è la presenza di una fitta rete di volontariato – spiega Palli con riferimento alle associazioni LILT, Armonia e Amop – una presenza fondamentale perché fondamentali sono la prevenzione e la sensibilizzazione”.
E in effetti i numeri sono davvero emblematici: basti pensare che nel 2016 le diagnosi di tumore al seno sono state 357, nei primi due mesi del 2017 sono già state 60. Vale a dire una diagnosi positiva al giorno.
“Per combattere questa patologia, chiaramente, è fondamentale investire sulle professionalità umane ma anche sulla tecnologia – spiega il direttore sanitario dell’Azienda Usl, Guido Pedrazzini – per questo motivo abbiamo acquistato nuove apparecchiature all’avanguardia, in primis cinque mammografi di ultima generazione per un valore totale di 1 milione e 100mila euro”.