Trasporto pubblico, sciopero dei dipendenti Seta e possibili disagi lunedì 16 ottobre

Autobus

SETA comunica che per lunedì 16 ottobre è stato indetto uno sciopero aziendale di 24 ore da parte delle Organizzazioni Sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna. L’adesione allo sciopero da parte del personale SETA potrebbe dar luogo a disagi, pregiudicando la regolarità del servizio nel bacino provinciale di Piacenza con le modalità di seguito elencate.

Radio Sound

Servizio urbano: servizio garantito dalle ore 07,00 alle ore 10,00 e dalle ore 12,00 alle 15,00. Possibili astensioni dal lavoro nelle altre fasce orarie. Sono garantite le corse in partenza dal capolinea dalle ore 06,46 fino alle ore 09,45 e dalle ore 11,46 fino alle ore 14,45.

Servizio extraurbano: servizio garantito da inizio servizio fino alle ore 08,30 e dalle ore 12,00 alle 15,00. Possibili astensioni dal lavoro nelle altre fasce orarie. Sono garantite le corse in partenza dal capolinea fino alle ore 08,00 e dalle ore 11,31 fino alle ore 14,30.

Il servizio riprenderà regolarmente con le corse che inizieranno dopo il termine delle eventuali astensioni dal lavoro.

Gli orari di passaggio dei bus in tempo reale possono essere visualizzati direttamente sul proprio smartphone/tablet scaricando l’applicazione gratuita “Seta”, disponibile negli store online delle piattaforme Apple, Android e Nokia/Windows. Il servizio è accessibile anche attraverso la sezione “Quanto manca?” del sito internet www.setaweb.it

Per ogni ulteriore informazione è a disposizione degli utenti il servizio telefonico di SETA al numero 840 000 216.

 

L’azienda SETA: “Rammaricati da questo sciopero”

SETA esprime rammarico per lo sciopero di 24 ore indetto, per il prossimo 16 ottobre, dalle organizzazioni sindacali regionali di categoria. Si tratta di una azione ingiustificata e sproporzionata rispetto alle problematiche oggetto del confronto, che produrrà disagi ai cittadini e penalizzerà i lavoratori, inutilmente. L’esasperazione dei toni e gli attacchi personali da parte di rappresentanti sindacali servono solo a offuscare la genericità della piattaforma e a nascondere la concretezza delle proposte avanzate dall’Azienda, nonché dell’impegno svolto dal C.d.A. per rafforzarla, migliorando il servizio.

SETA come sempre è disponibile a discutere nel merito le questioni, sulla base di dati puntuali, proposte precise e sostenibili sul piano economico e organizzativo.

Prendiamo atto che per la rappresentanza sindacale l’armonizzazione dei diversi contratti di lavoro aziendali oggi esistenti, necessaria a creare maggiore equità tra i lavoratori e più efficienza del servizio, non è più una priorità. Alla proposta di mediazione avanzata dall’Azienda lo scorso 30 marzo si è infatti risposto ribadendo l’applicazione di contratti vecchi di decenni. Su quella base sono state avanzate richieste, in particolare per il bacino di Modena, che il C.d.A. ha ritenuto insostenibili sul piano economico, comportando a regime oneri iniziali per oltre 880 mila euro, che si aggiungono ai 2 milioni del costo del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che l’Azienda sta puntualmente applicando.

Tra il 2014 e il 2016 il costo del personale è passato da 43,6 a 45,9 milioni di euro, ed aumenterà ancora nel 2017 e nel 2018 a fronte di una produzione e di corrispettivi pubblici invariati; quindi con un calo significativo di produttività. L’equilibrio contabile dell’Azienda è legato ad una pluralità di fattori, diversi dei quali (es.: costi del carburante) non direttamente gestibili. I bilanci di SETA sono pubblici e accessibili, chiunque intende commentare le vicende aziendali può meglio documentarsi leggendoli. Potrà così anche verificare gli impegni assunti in termini di investimenti per il rinnovo della flotta: ci limitiamo a segnalare gli oltre 150 nuovi bus immessi complessivamente in servizio tra il 2016 ed il 2017.

Come più volte ribadito SETA, in sede di revisione del piano Industriale e di formazione del budget 2018 conferma l’impegno, già sostenuto nel 2016 e nel 2017, di rafforzare ulteriormente il quadro occupazionale, compatibile con le risorse disponibili, per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro e il servizio, su cui pesano i comportamenti di una minoranza di lavoratori. Le assenze e la scarsa responsabilità di pochi gravano sul lavoro della grande maggioranza del personale, che con professionalità e impegno assicura la continuità del servizio pubblico.

Anche per questo SETA è inoltre impegnata a individuare risorse aggiuntive per finanziare il sistema incentivante, integrando l’aumento del 25% già introdotto nel 2016, al fine di premiare in misura maggiore chi lo merita. Se verrà erogato il premio di produzione – ed in quale misura – dipenderà dai livelli di produttività che insieme sapremo recuperare, facendo qualche passo avanti in direzione della integrazione dei modelli organizzativi del lavoro nei diversi bacini.

Seppure, come temiamo, le ragioni dello scontro sono da ricercare in altre questioni, invitiamo tutti a stare al merito dei problemi, che intendiamo affrontare per trovare le soluzioni possibili.