Ritorna a Piacenza “Moun” di Teatro Gioco Vita, uno spettacolo che, nonostante tratti temi forti come l’abbandono, la ricerca delle proprie origini e la costruzione di sé, riesce a trasmettere un senso di grande serenità.
Appuntamento per i bambini dai 5 ai 10 anni al Teatro Filodrammatici lunedì 26 e martedì 27 marzo alle ore 10 per il cartellone della Stagione di teatro scuola 2017/2018 “Salt’in Banco” di Teatro Gioco Vita, curata da Simona Rossi e organizzata dal Centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
“Moun” – portata dalla schiuma e dal vento, da “Moun” di Rascal e dalle illustrazioni di Sophie, vede in scena Deniz Azhar Azari che si confronta con molteplici linguaggi: teatro d’attore, d’ombre e danza. Le sagome di Nicoletta Garioni sono tratte dai disegni di Sophie. Le musiche sono di Paolo Codognola, le coreografie di Valerio Longo, i costumi di Tania Fedeli, il disegno luci di Anna Adorno. Il tecnico luci è Giovanni Colombo. Hanno lavorato al progetto produttivo – realizzato in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione – Federica Ferrari, Agnese Meroni e Francesca Donati, assistente (che con Nicoletta Garioni si sono occupate della realizzazione sagome), Sergio Bernasani (realizzazione scene), Helixe Charier (assistente alla regia).
Dal debutto avvenuto nel 2016 “Moun” continua a raccogliere ampi consensi di pubblico e di critica in Italia e all’estero. In questa stagione lo spettacolo è andato in scena in piazze prestigiose in Italia e in Francia, tra cui il Piccolo Teatro di Milano, il Festival di Avignone, La Villette a Parigi.
Ai genitori di Moun il loro paese, in preda alla follia della guerra, sembra ormai non offrire nessun futuro. Con un atto disperato decidono di abbandonare al mare l’unica figlia, nella speranza che, lontano dalla guerra, avrà una possibilità di salvezza. Moun attraversa l’oceano dentro una scatola di bambù e arriva “al di là” del mare, dove su una spiaggia un’altra coppia la trova, la porta in salvo e l’adotta. Moun cresce così in una famiglia che la ama, circondata da fratelli e sorelle. Arriva però il giorno in cui le sono rivelate le sue vere origini e Moun si trova a fare i conti con la propria storia. Dopo tanto soffrire Moun capisce che “an-che dall’altro lato dell’oceano l’amavano”, e per regolare i conti con il suo passato decide di compiere un simbolico ritorno al paese natale. Affida al mare quello che di quel luogo possiede: la scatola di bambù, ma arricchita di tutto quello che lei ha amato nei suoi anni d’infanzia, ricordi di un “tempo dell’innocenza” in cui lei ignorava le sue radici. La scatola di bambù, che i genitori di Moun stringevano “contro il cuore” all’inizio del suo lungo viaggio, farà così ritorno a casa, dopo che Moun l’avrà anche lei stretta per l’ultima volta “contro il suo cuore.” Uno spettacolo la cui leggerezza poetica è resa sulla scena da immagini d’ombra dai toni pastello, acquerellati, e da ritmi calmi e distesi, che donano un’atmosfera di pace che informa tutta l’azione scenica e anche la recitazione.