“L’Autorità dell’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (Aeegsi) ha approvato le tariffe 2016-2019 per i gestori del Servizio Idrico Integrato della Regione Emilia-Romagna. Gli incrementi tariffari appaiono fortemente penalizzanti per gli utenti e risultano alquanto disomogenei da zona a zona: mediamente, ma è solo un puro calcolo teorico, detti aumenti si aggirano sul 5,5% (è il caso di Parma e Piacenza)”.
Così Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione alla Giunta per conoscere il parere della Regione sul fatto che “un bene essenziale quale è l’acqua subisca forti rincari su tutto il territorio regionale, in un momento in cui la ripresa economica stenta a decollare”. Il consigliere, in particolare, chiede alla Regione di “sollecitare Atersir al fine di accertare che non vi sia, nell’operazione di aumento delle tariffe, alcun tentativo di sostenere surrettiziamente il duopolio delle due multiutilities (Hera ed Iren) che gestiscono le reti idriche su grandissima parte del territorio regionale, ricorrendo appunto all’aumento delle tariffe per remunerare il capitale dalle stesse destinato agli investimenti”.
Per Foti “è evidente che sulla tariffa, ma lo ammette anche Atersir, incidono anche gli investimenti che risulterebbero quantificati, per tutta la Regione, in 175 milioni di euro. Tuttavia, giova ricordare che, a seguito del referendum popolare del 2011, risulta abrogata la norma in ragione della quale la tariffa per l’erogazione dell’acqua poteva essere calcolata prevedendo la remunerazione del capitale investito dal gestore fino al 7%”.