Che cosa dice il martirio di suor Leonella Sgorbati alla nostra vita? Per aiutarci a conoscere e lasciarci interpellare dalla missionaria della Consolata originaria di Rezzanello che verrà proclamata beata il 26 maggio nella Cattedrale di Piacenza, il settimanale Il Nuovo Giornale offre ai lettori l’appuntamento con la pagine “Suor Leonella e noi”. Sul tema è intervenuta in diretta a Radio Sound Barbara Sartori giornalista del Nuovo Giornale ( giornale della Diocesi Piacenza-Bobbio). L’intervista è stata realizzata proprio l’8 marzo perché suor Leonella è stata una donna al servizio delle donne. In Kenya e poi Somalia non solo ha lavorato come ostetrica facendo nascere un’infinità di bambini, ma ha formato tanti infermieri ed infermiere. Era una donna brillante, spiritosa, che sapeva scherzare anche della sua mole non proprio…esile.
Di settimana in settimana, Il Nuovo Giornale propone un approfondimento su un aspetto della vita e del carisma della religiosa uccisa a Mogadiscio il 17 settembre 2006 invocando per tre volte il perdono per il suo assassino. La prima puntata è stata pubblicata giovedì 01 marzo dedicata all’infanzia di Suor Leonella. Oggi 08.03.18 esce la seconda puntata e riguarda il distacco dalla terra natale e una pre-adolescenza un po’ inquieta.
La pagina affronta dunque di volta in volta un tema suggerito dalla vita della missionaria, che prenderà forma grazie ad un’illustrazione di Renato Vermi. Si è partiti, come dicevamo, dal 1 marzo dall’infanzia, con una piccola Rosetta – Rosa Maria è il nome di battesimo di suor Sgorbati – educata dalla mamma ad essere attenta ai bisogni dei poveri, fino al trasloco nel Milanese con la ribellione dell’adolescenza, la scoperta della vocazione alla vita religiosa, l’incontro con il dolore durante gli studi da infermiera, la tensione nel costruire una comunità fraterna con le consorelle, l’impegno educativo con i giovani, fino al servizio a Mogadiscio e la donazione totale della vita quel 17 settembre 2006, quando, nel tentativo di proteggerla, morì anche la sua guardia del corpo musulmana.
In ogni “tappa”, il racconto si colora anche dell’esperienza di una persona, di una famiglia o di una comunità parrocchiale o religiosa che oggi vive quel particolare aspetto (ad esempio le prove alla fedeltà alla vocazione, l’inquietudine della crescita, la testimonianza cristiana, la persecuzione, il perdono…). Una frase dai diari di suor Leonella completerà la proposta.