Stupro di Rimini, Lega Nord: “Il Pd non punti il dito, se cresce la rabbia è colpa delle sue scelte”

Violenza sulle donne

Sul caso dell’esponente foggiano di Noi Con Salvini, prontamente espulso dopo aver dichiarato – in riferimento allo stupro di gruppo avvenuto a Rimini – “Quando succederà alla Boldrini e alle donne del Pd?”, interviene la Segreteria provinciale della Lega Nord. «Condanniamo le parole indegne di Saverio Siorini, allontanato giustamente da Noi Con Salvini, una compagine – ricorda il Carroccio – che probabilmente sarà alleata della Lega Nord, pur essendo attualmente autonoma. A riprova della totale estraneità da questo fatto, evidenziamo le finalità del Movimento, chiarite nell’articolo uno dello Statuto federale, che richiamano il conseguimento degli obiettivi politici attraverso metodi democratici».

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La Lega risponde anche alle esternazioni delle consigliere comunali del Pd, Giulia Piroli e Giorgia Buscarini: «La violenza non fa parte delle nostre caratteristiche, differentemente dagli schieramenti di sinistra che puntualmente seminano il caos sulle strade: è innegabile che nelle manifestazioni leghiste sia praticamente impossibile assistere a tafferugli di qualsiasi tipo. Ancor meno usuale è l’attitudine a non rispettare le donne. Non è una giustificazione, quanto piuttosto una sottolineatura al tema della difesa delle donne e dei valori della Repubblica a noi particolarmente cari. È un peccato, pertanto, che alcuni esponenti politici – anche di centrodestra – non abbiano perso occasione per ottenere visibilità interpretando i fatti a modo loro».

«Se cresce la rabbia, non è colpa della Lega Nord, ma delle folli politiche dei governi di centrosinistra che aprono le porte a un’accoglienze sregolata e senza limiti, alimentando i fenomeni di delinquenza come quello accaduto sulle costiere romagnole – prosegue il Carroccio -. I dati delle carceri italiane lo dimostrano: i detenuti stranieri, al 31 dicembre 2016, sono 18.621. Non solo: quelle dei migranti sono visioni e tradizioni, soprattutto sulla concezione femminile, completamente opposte alle nostre, incompatibili con il progresso occidentale. La frase del mediatore culturale Abid Jee – rappresentante della tanto acclamata “società multiculturale” – sulle violenze di Rimini n’è l’emblema: ”Lo stupro? Solo all’inizio, ma poi la donna si calma e gode”. A questa, a quella dell’ex-esponente di Noi Con Salvini e a tutte le forme di violenza, va la condanna della Segreteria provinciale della Lega Nord».