Giancarlo Tagliaferri, presidente del gruppo di Fratelli d’Italia in Regione, torna a puntare il dito su questi tesserini (con la dicitura STP, straniero temporaneamente presente) di iscrizione al Servizio sanitario, attraverso i quali sono erogate le prestazioni senza alcun costo a carico del richiedente, basta che questi autocertifichi la condizione di indigenza.
Nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna e sul sito della Regione è anche ben evidenziato che ‘la legislazione italiana vigente vieta al personale sanitario la segnalazione all’Autorità giudiziaria di cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno. I cittadini stranieri senza permesso di soggiorno possono pertanto continuare a rivolgersi ai servizi sanitari dell’Emilia-Romagna con la consueta tranquillità e fiducia’.
Certamente, da un lato, – commenta il consigliere – questa rassicurazione incentiva gli immigrati irregolari a rivolgersi al servizio sanitario, ma, dall’altro lato, non può che indignare i contribuenti italiani che oltre a pagare le tasse, grazie alla quali la Regione dispensa gratuitamente queste prestazioni, devono compartecipare anche direttamente alla spesa sanitaria, per non parlare delle fasce più a rischio della nostra popolazione che vedono restringersi sempre più i servizi”.
Di qui, una serie di quesiti rivolti alla Giunta Bonaccini per capire meglio la disciplina che riguarda questi tesserini STP, quanti ne siano stati rilasciati negli ultimi anni e a quanto ammontino i costi per ogni Ausl dal 2013 al 2017.