“Partecipare a questa cerimonia è un dovere morale e civile”: sono le parole del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caruso, che stamani a Bologna ha rappresentato la città di Piacenza alla commemorazione della strage del 2 agosto 1980.
“Il ricordo delle vittime – sottolinea Caruso – rivive nel tributo commosso e sincero che, anno dopo anno, vede anche il nostro Gonfalone simboleggiare la vicinanza ai familiari e la volontà, ferma, di non dimenticare una delle pagine più buie nella storia del nostro Paese. La presenza istituzionale, in questa ricorrenza, va ben oltre la formalità; significa memoria, consapevolezza, rispetto nei confronti di chi, quel giorno, ha perso i propri affetti più cari e ancora oggi, a 38 anni di distanza, chiede legittimamente verità e giustizia”.
Alla commemorazione delegazione della Cgil di Piacenza: “Non abbiamo paura della verità”
10:25. Quell’orologio con l’ora fissa. Un monito.
2 agosto 1980. 2 agosto 2018. Piacenza non dimentica. Una folta delegazione della Camera del Lavoro Cgil di Piacenza ha partecipato alla commemorazione della strage di Bologna. “Oggi come quel giorno di 38 anni fa siamo ancora in piazza, con le tante associazioni democratiche, con le istituzioni, con l’Anpi, l’associazione Vigili del fuoco, le Camera del Lavoro e soprattutto con tanti cittadini per testimoniare l’impegno, ancora una volta della nostra organizzazione a sostegno della ricerca piena della verità e per onorare la memoria delle 85 vittime e dei 200 feriti della strage fascista” si legge in una nota della Cgil di Piacenza.Un minuto di silenzio che lascia senza fiato. Il fischio del treno ne determina la fine.L’autobus n.37 rimesso su in bella mostra in piazza. L’autobus utilizzato per i primi soccorsi… E quell’orologio con l’ora fissa sempre lì, ore 10,25. Un monito. “Noi non dimentichiamo” si legge sugli striscioni. “Il pericolo fascista non va sottovalutato mai” commenta Luigino Baldini, segretario Spi di Piacenza presente a Bologna il 2 agosto. “Dopo tanti anni di amarezze, di sconfitte e di dolore, oggi coltiviamo la speranza che si possa arrivare a individuare i mandanti della strage di Bologna. Non si deve avere paura della verità”.