«Il disordinato smantellamento del centrodestra sembra non stia incontrando il parere favorevole di Piacenza». Il gruppo consigliare del Partito Democratico commenta la modifica alla scadenza del bando per la gestione di Spazio 4, l’area comunale situata in via Manzoni, che fino a pochi mesi fa «aveva garantito un presidio educativo, sociale e aggregativo ai tanti giovani del quartiere», sottolineano Cugini, Piroli, Fiazza e Buscarini. Il bando, infatti, avrebbe dovuto concludersi oggi, ma una determinazione dirigenziale ne ha decretato lo slittamento all’8 marzo. Inoltre, la cauzione definitiva per chi s’aggiudicherà l’appalto, che inizialmente ammontava a 20mila euro, è diventata pari all’importo di 2mila euro.
«Dopo la desertificazione del bando per il canile municipale, che ha visto la riconferma del gestore uscente in assenza di altri soggetti proponenti, oggi è stato nuovamente evidenziato lo scarso tatto della Giunta verso la comunità cittadina. Se da una parte l’assessore Zandonella annunciava un futuro brillante per “Spazio 4.0” (così ridenominato nel nuovo bando), dall’altra il rinvio della scadenza del bando lascia presagire la carenza di nuove realtà progettuali in gara. Spazio 4, com’era stato concepito dal centrosinistra, funzionava correttamente e coinvolgeva tanti adolescenti. Tuttavia, per una precisa scelta politica, è stato annullato. Finora, l’inquieta smania di cancellare le buone azioni amministrative del passato non si è dimostrata una scelta saggia».
«In più, l’apertura del centro è slittata dal 1° marzo al 3 aprile 2018, nonostante l’assessore avesse garantito la riattivazione di Spazio 4 proprio tra una settimana. Ci risulta che i ragazzi e le ragazze che frequentavano Spazio 4 ora siano a casa, privi di un punto di riferimento formativo a causa dell’incompetenza del centrodestra. La Giunta non avrebbe favorito – come promesso in varie occasioni – la loro interazione con gli altri centri aggregativi di Piacenza, per esempio con spazio Belleville. È triste constatare che», conclude il Pd, «oltre alla “politica del carciofo”, non ci sia una visione programmatica e stabile per la città».
Gruppo consiliare PD