Sono 40 i pazienti malati di Sla in cura all’Ausl di Piacenza. Un’incidenza annuale di 3 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Una patologia tutt’altro che rara e per la quale da anni è attiva l’associazione Aisla. Associazione che quest’oggi ha donato all’azienda sanitaria locale un prezioso strumento utile per la cura domestica. Strumento da utilizzare anche a domicilio per il trattamento logopedico di problematiche relative al linguaggio e alla deglutizione. Il dispositivo è stato acquistato con i proventi di una serata danzante benefica organizzata dal sodalizio e viene consegnato all’unità operativa “Gestione della non autosufficienza” che prende in carico i malati a casa.
“Siamo molto grati – evidenzia il direttore sanitario dell’Ausl, Guido Pedrazzini – ad Aisla per questa donazione, che ci consente di migliorare ancora l’assistenza a domicilio”.
Lo strumento si chiama IOPI (Iowa Oral Performance Instrument) e sfrutta il sistema biofeedback (utilizzo di macchine per la rilevazione di parametri vitali per migliorarli e ottenere prestazioni ottimali) per incentivare l’uso della lingua e rafforzarne la resistenza. Come confermato da diversi studi, il dispositivo è molto utlile nel trattamento logopedico di tutte le patologie che comportano problematiche nell’articolazione del linguaggio e nella deglutizione.
“La tecnica prevede di posizionare un piccolo sensore in silicone sulla superficie della lingua, mantenuto nella corretta posizione dal logopedista e collegato allo strumento. Attraverso questo, si lavora per controllare la forza e la resistenza che sta esercitando per regolarli e adeguarli ai parametri impostati dal terapista. Lo stesso strumento può essere utilizzato anche per allenare la forza delle labbra” spiega la logopedista Rossella Raggi.
“Un aspetto molto importante – evidenzia Tiziana Taggiasco, direttore dell’unità operativa destinataria della donazione – sono le ridotte dimensioni del dispositivo: esso è contenuto in una piccola valigetta che ne facilita il trasporto. In questo modo possiamo utilizzarlo direttamente al domicilio del paziente”.