Sabato 4 marzo alle ore 17,00 nella sala luminosa dell’Ospedale di Fiorenzuola Claudio Arzani, su invito del GdL della Biblioteca, presenta il suo libro “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo” edito da Pontegobbo edizioni. Un libro nel quale racconto, testimonianze, cronaca, poesia si fanno tutt’uno per riportarci ai giorni di una tragedia immane che ha cambiato il mondo. Incontriamo Egor, il bambino che, quella notte, svegliato dal trambusto di mamma, papà e il nonno, corre con loro sulla strada a Pripyat per ammirare quei mille colori che illuminano il cielo dalla parte della centrale nucleare. Sarà un drago col raffreddore che sputa fuoco, pensa Egor. Il piccolo Luca invece pochi giorni dopo, in una bella giornata di sole primaverile, ‘vola’ sull’altalena nel piccolo parco giochi di Roncaglia a poca distanza dalla centrale nucleare di Caorso (familiarmente ‘Arturo’) mentre, invisibile, la nube radioattiva arriva nei nostri cieli. Una tragedia, vissuta in prima persona da un gruppo di piacentini (tra i quali Augusto Bottioni, l’onorevole Maurizio Migliavacca e Pierluigi Filippi) in visita a Leningrado. Una tragedia che investì l’Europa ormai più di 30 anni fa ma che resta ancora attuale oggi, purtroppo. Gli effetti non sono svaniti, il terreno laggiù nella Russia Bianca resta inquinato dalla radioattività e col terreno lo sono i prodotti della terra e tutto il ciclo alimentare che coinvolge gli animali al pascolo. Così i bambini in Bielorussia, in Ucraina, in parte della Russia hanno ancora bisogno di assistenza, di allontanarsi dalle zone a rischio per essere temporaneamente ospitati in occidente rigenerando le loro difese immunitarie. Tutto questo racconta il libro di Arzani ribadendo la necessità di abbandonare il nucleare sviluppando il ricorso alle energie alternative a partire dall’energia solare. “Già attualmente ricorriamo all’energia nucleare prodotta all’estero per l’1,5% del nostro fabbisogno e giusto perché di notte risparmiamo ‘spegnendo’ le nostre centrali meno efficienti altrimenti saremmo autosufficienti. Anche grazie alla produzione di energia solare che, nel 2015, è arrivata all’8% cominciando a diventare significativa”. Allora, dice Arzani, “ogni nuovo edificio pubblico che debba essere realizzato, venga dotato di impianti di sfruttamento dell’energia solare. A partire dal nuovo ricostruendo ospedale di Fiorenzuola. In questo modo non dovremo più ricorrere alla produzione di energia nucleare nelle centrali presenti negli altri paesi europei, dalla Francia, alla Svizzera, alla Slovenia, all’Inghilterra che saranno a loro volta costretti ad abbandonare innanzitutto gli impianti più vecchi ed obsoleti”. Alla presentazione sarà presente Augusto Bottioni con la testimonianza del viaggio che si diceva nell’allora Leningrado. Infine Dalila Ciavattini darà lettura di brani poetici e di racconti contenuti nel libro.
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