Sindacati contro l’amministrazione: “Snobbati, in spregio a chi rappresenta i lavoratori”

I sindacati commentano la pubblicazione da parte del Comune di Piacenza di un avviso di mobilità volontaria per la copertura di 4 posti di educatore di asili nido, a fronte della richiesta di avviare i percorsi di stabilizzazione per tutti i lavoratori che hanno i requisiti previsti dalla Legge Madia nel triennio 2018-2020, percorsi che avrebbero finalmente dato una risposta a tante lavoratrici e lavoratori che da anni prestano servizio in particolare nei nidi comunali con contratti variamente precari.

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“Abbiamo immediatamente scritto all’Amministrazione, chiedendo il ritiro della procedura di mobilità e la definizione di una data di incontro, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Prendiamo quindi atto che il metodo scelto da questa Amministazione, nonostante i proclami, è evidentemente quello di snobbare le corrette relazioni sindacali , in spregio a chi rappresenta i lavoratori, che si vedono recapitare a bruciapelo l’avviso di selezione tramite una e-mail senza oggetto, anziché venire regolarmente convocati”.

“Deduciamo quindi che sarà questa la vera chiave di lettura di tutte le avvenute proclamazioni di condivisione e partecipazione, l’ultima delle quali in sede di presentazione della riorganizzazione dell’ente. In ogni caso, ricordiamo che queste modalità avranno vita breve, perché, piaccia o no, grazie alle OO.SS. e ai lavoratori che si sono mobilitati a difesa di una contrattazione innovativa, che sappia andare nella direzione di migliorare i servizi ai cittadini valorizzando la professionalità degli operatori, sta per essere sottoscritto definitivamente il nuovo CCNL, alle cui regole tutte le Amministazioni Locali dovranno attenersi. Anche sul tema della riorganizzazione, che andrà declinata alla luce delle nuove relazioni sindacali e regole evidenziate nel CCNL”.

“Inoltre, si sono chiuse oggi le procedure per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, che sono le prime titolari della contrattazione e che, non appena ufficialmente insediate, non mancheranno di esercitare il proprio ruolo. Infine, anche nel merito non possiamo che esprimere un giudizio pesantemente negativo su questa scelta che oltre a non dare una risposta a lavoratrici e lavoratori che hanno vissuto una lunga gavetta di precariato e potrebbero finalmente vedere soddisfatta, grazie alla norma oggi vigente, la legittima aspettativa ad una vita lavorativa stabile, appare anche poco oculata dal punto di vista economico e poco lungimirante dal punto di vista organizzativo, avendo il Comune di Piacenza in tutti questi anni investito risorse economiche e tempo per la formazione e professionalizzazione di lavoratrici e lavoratori che oggi già conoscono e gestiscono i servizi in autonomia e in sinergia con le colleghe e i colleghi di ruolo e che, con la scelta di attivare la procedura di mobilità, vengono semplicemente messi nell’angolo”.

“E’ evidente che, se non avremo risposte adeguate alle nostre richieste, ci vedremo costretti a mettere in campo tutte le iniziative possibili a tutela delle lavoratrici e lavoratori e quindi dei servizi erogati”.