I sindacati approdano in Amazon, l’azienda che fino a poco tempo fa appariva impenetrabile alle discussioni lavorative. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ufficialmente comunicato la loro presenza all’interno del colosso di e-commerce, almeno nello stabilimento di Castel San Giovanni. Questa mattina, venerdì 3 marzo, al Centro Culturale del Comune di Comune, Pino De Rosa dell’Ugl, Fiorenzo Molinari della Cgil, Francesca Benedetti della Cisl e Vincenzo Guerriero della Uil hanno incontrato una nutrita rappresentanza di lavoratori Amazon componenti della Rappresentanza Sindacale Aziendale ed in qualità di Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
“Quello di Castel San Giovanni è un caso unico, non ci sono altri stabilimenti in Europa dove i sindacati sono riusciti ad avviare un dialogo con l’azienda mentre noi siamo già al terzo. Abbiamo intavolato dei rapporti e siamo riusciti ad avere una visione precisa di quali siano le problematiche all’interno, sulla base di queste analisi abbiamo cominciato ad avanzare alcune proposte: in primis la richiesta di un contratto integrativo che partendo dal contratto collettivo nazionale del lavoro venga ritagliato su misura in base alle esigenze dell’azienda” commenta De Rosa.
Spesso Amazon è stata demonizzata per quanto riguarda la qualità del lavoro e le condizioni degli operai, qual è la situazione?
“La tipologia del lavoro è quella tipica della catena di montaggio, la questione è che l’azienda punta tutto sulla cura del cliente e spesso questo è inversamente proporzionale all’attenzione che viene rivolta ai lavoratori. Noi chiediamo che i dipendenti non siano semplici ingranaggi ma possano partecipare al progetto di un’azienda importante. Teniamo presente che Amazon mostra anche diversi lati positivi: per esempio applica il contratto nazionale senza ricorrere a cooperative e appalti” spiega Molinari.
“Siamo entrati in Amazon un anno fa e lo abbiamo fatto silenziosamente per costruire rapporti con l’azienda all’insegna del rispetto, oggi siamo pronti ad aprire un tavolo. Noi vogliamo riscrivere la storia di Amazon, cambiare la fama di gruppo spesso accusato di non badare alle condizioni lavorative dei propri impiegati” commenta Benedetti.
“All’inizio l’azienda ci comunicava che non aveva spazi a disposizione per le assemblee sindacali e i lavoratori hanno iniziato a partecipare alle riunioni molto timidamente. Gli spazi li abbiamo trovati e pian piano, giorno per giorno, i lavoratori hanno presi fiducia. Oggi la partecipazione è molto alta” chiosa Guerriero.