I sindaci del territorio piacentino e la struttura tecnica di ATERSIR, l’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e i Rifiuti, stanno seguendo l’evolversi della significativa “emergenza siccità” in corso, supervisionando le attività urgenti congiuntamente con IRETI, con la Protezione Civile regionale e nazionale e in costante raccordo con gli organi territoriali.
Con la dichiarazione dello stato di emergenza, decretata dal Consiglio dei ministri giovedì 22 giugno, saranno disponibili ulteriori mezzi e risorse necessari a garantire alla popolazione l’approvvigionamento idrico: otto milioni e 650 mila euro su Parma e Piacenza saranno stanziati per azioni di emergenza e strutturali. Nel frattempo sul territorio si sono svolti numerosi incontri nei quali sono stati monitorati i casi più urgenti e gli interventi effettuati. L’attuale condizione di criticità è dovuta alla prolungata assenza di precipitazioni, condizione meteorologica che ha particolarmente caratterizzato l’anno in corso.
Le criticità riscontrate
Il quadro generale delle precipitazioni sul territorio piacentino, ed in particolare sulla fascia collinare a sud-est rispetto al capoluogo, evidenzia condizioni di criticità importanti, con una riduzione delle piogge che va dal 40% fino al 60% rispetto alla media del periodo degli ultimi 25 anni (dati ARPAE 1991-2015). Elemento, questo, che da solo incide pesantemente sull’attuale condizione di siccità del territorio. La diga di Mignano che serve l’acquedotto intercomunale della Val d’Arda presenta un volume idrico disponibile che corrisponde a circa l’8% della sua capacità e che ad oggi garantisce alcune settimane di autonomia del Servizio. La stima risulta così approssimata perché ci si trova quasi ai limiti inferiori dei livelli di prelievo mai raggiunti in passato e la filtrazione dell’acqua del fondale da qui in avanti potrebbe non essere praticabile. Inoltre il dato sarà da aggiornare in funzione dell’andamento meteo e della evaporazione superficiale del lago dovuta alle alte temperature di questi giorni e dalla limitazione dei consumi indotta dalle recenti ordinanze. Nell’ultima settimana, per limitare il prelievo dalla diga, si è proceduto alla riduzione del bacino acquedottistico sotteso staccando dalla dorsale il paese di Fiorenzuola, ora servito esclusivamente dai propri pozzi.
Le sorgenti che forniscono acqua potabile agli acquedotti della fascia collinare e montana sono mediamente ridotte del 50% rispetto alle quote rilevate nello stesso periodo nel 2016 – ed equivalgono a quelle rilevate a fine agosto 2016. Una delle principali – il gruppo sorgenti Rocca in Comune di Ferriere che serve l’acquedotto intercomunale della val Nure – è passata da 60 l/s a meno di 30 l/s, un valore tipico del mese di agosto.
Rilevanti riduzioni sono state segnalate anche in alcuni pozzi di subalveo a cui attinge l’acquedotto intercomunale Tidone-Trebbia, pari al 25% della produttività storica dello stesso periodo. I sindaci auspicano il rilascio dalla diga di Brugneto di riserve idriche aggiuntive per garantire maggiore affluenza nella vallata del Trebbia da cui si approvvigionano molti pozzi subalveo.
Gli interventi di emergenza in atto
Attualmente il piano di emergenza prevede l’utilizzo di autobotti per il trasporto e il rifornimento dell’acqua nei serbatoi idrici in deficit. Sono inoltre stati svolti tempestivamente interventi di efficientamento della rete, che hanno permesso il recupero e l’ulteriore ottimizzazione dei livelli idrici – in particolare sulla diga di Mignano, in collaborazione tra IRETI e Consorzio di Bonifica, per recuperare la portata della perdita degli organi di chiusura di fondo invaso. È stato inoltre ridotto il pompaggio dell’acqua immessa in acquedotto. In tutti i comuni sono state emesse ordinanze dei Sindaci per il controllo dell’utilizzo dell’acqua potabile e le amministrazioni del territorio insieme alle autorità coinvolte e ai gestori esortano ancora una volta tutti i cittadini ad un utilizzo responsabile della risorsa idrica, privilegiando il consumo umano e contenendo il consumo per attività accessorie.
Il perdurare dell’assenza di precipitazioni richiederà ulteriori interventi al fine di garantire l’approvvigionamento idrico alle utenze. In particolare si procederà all’utilizzo di fonti alternative (pozzi di emergenza e risorse fino ad oggi escluse dall’utilizzo) che attraverso l’installazione di impianti mobili di filtrazione per la potabilizzazione consentiranno il prelievo da fonti finora abbandonate. I cittadini potranno quindi riscontrare un abbassamento della pressione del getto d’acqua nelle ore di punta ma anche della qualità dell’acqua immessa in acquedotto, che trattata e nel rispetto rispetto dei limiti di legge, proverrà da fonti di qualità minore rispetto all’utilizzo consolidato.
Dichiarazioni
In qualità di Coordinatore del Consiglio locale di ATERSIR – commenta il Sindaco di Vernasca Giuseppe Sidoli – ho coinvolto tempestivamente i sindaci del territorio per prendere coscienza della crisi in atto. Ho riscontrato molto senso di responsabilità e collaborazione e vorrei ringraziare i colleghi per la tempestività con la quale hanno agito.
È necessario in questa sede dare atto alla Regione Emilia Romagna di avere accolto le istanze del territorio – in particolare per quel che riguarda la chiusura della diga di Mignano ai fini irrigui che ha consentito di preservare una parte della risorsa all’uso potabile. Un riconoscimento va dato anche al gestore IRETI per essere intervenuti con efficacia e tempestività nella realizzazione di interventi di emergenza che hanno consentito il massimo risparmio dell’acqua garantendo l’approvvigionamento sul territorio.
“Lo sforzo delle istituzioni è da mesi ai massimi livelli per affrontare una situazione del tutto inedita per il periodo, la cui gravità rende indispensabile una risposta collettiva da parte della cittadinanza che si traduca in stretta osservanza dei divieti e nella adozione di comportamenti che consentano il risparmio della risorsa – afferma Raffaele Veneziani, Sindaco di Rottofreno, membro dell’Ufficio di Presidenza ATERSIR oltre che Coordinatore provinciale ANCI. Ogni litro risparmiato dalla diga di Mignano sposta un po’ più in là il punto di non ritorno, che per alcuni comuni potrebbe significare dichiarazione di non potabilità dell’acqua e, per altri, contingentamento o assenza della risorsa. Ma, seppure con diversi gradi di urgenza, il principio vale per tutti i bacini piacentini. Fondamentale oggi è acquisire tutte le fonti disponibili, comprese quelle bloccate da vecchi contenziosi ormai anacronistici, e nel futuro rivedere i disciplinari degli invasi per garantire maggiori margini operativi alla funzione idropotabile”.
“ATERSIR – ha aggiunto il Direttore Vito Belladonna – ha svolto in questa fase un ruolo di raccordo tra le istituzioni – coinvolte e coordinate dalla Regione -, ed i gestori dei servizi che rispondono all’Agenzia in qualità di ente di regolazione. Rimaniamo aperti al dialogo con ogni livello istituzionale al fine di facilitare l’avvio delle procedure di emergenza e l’accesso alle risorse necessarie, avendo apprezzato la diffusa consapevolezza che c’è tra tutti della priorità dell’uso potabile in una dinamica di collaborazione e valutazioni comuni che consentano di superare la crisi guardando però anche allo scenario che senza dubbio quello del cambiamento climatico.
Eugenio Bertolini, Direttore Generale di IRETI, aggiunge che “si tratta di una emergenza straordinaria che richiede interventi straordinari anche da parte del gestore e dei cittadini stessi, che devono essere consapevoli della necessità di utilizzare responsabilmente la risorsa. A questo scopo IRETI sta svolgendo una campagna di comunicazione sulla stampa locale per invitare ad adottare comportamenti virtuosi”.
“Assieme all’importanza della consapevolezza dei cittadini – ha aggiunto Anna Tanzi, Sindaca di Sarmato – è necessario fare appello a principi di solidarietà e coesione sociale, perché il risparmio della risorsa, anche da fonti private, ricade su tutti.”
Gabriele Girometta, Sindaco di Cortemaggiore, ha infine concluso: “già in passato si sono viste crisi idriche. L’agricoltura ha cominciato a dotarsi di metodi innovativi e efficienti per l’irrigazione. Anche nell’uso civile è importante che tutti i cittadini imparino ad adottare accorgimenti semplici ma efficaci per il risparmio della risorsa idrica.